Casal di Principe. Openday Agrorinasce, Sorbillo inaugura il centro “Don Milani”
Alla fine, Gino Sorbillo, il “Modigliani” dei pizzaioli italiani, ha impastato, informato e servito la pizza a tutti. Non poteva avere un epilogo più gustoso l’inaugurazione del Centro “Don Milani”, avvenuta, questa mattina (29 giugno), in via Giocosa, a Casal Di Principe.
Bene confiscato a Mario Caterino, uomo di Francesco “Sandokan” Schiavone, il “Don Milani” è centro di avviamento al lavoro artigianale: ospita un ristorante-pizzeria, gestito da Peppe Pagano della Nuova Cucina Organizzata (Nco), con annesso un laboratorio di ceramiche da cucina. È stato ideato dal consorzio Agrorinasce in collaborazione con il Provveditorato Regionale per l’Amministrazione Penitenziaria della Campania e il Centro giustizia minorile, con l’obiettivo di dare un’occasione di formazione e di lavoro ad ex detenuti per reati non gravi. Il Centro sarà condotto da un raggruppamento di quattro imprese sociali, le cooperative “Agropoli” (capofila), “Osiride”, “Eureka” e “Un fiore per la vita”, ma sarà aperto anche al pubblico e ai bambini.
Al taglio del nastro, il sindaco della città Renato Natale, il presidente di Agrorinasce Dott.ssa Immacolata Fedele, e lo stesso Sorbillo. Presenti, tra gli altri, il giornalista Sandro Ruotolo, inviato di «Anno zero», l’ex consigliere regionale Antonio Amato, Domenico Paonessa, Gianni Solina, Camilla Bernabei e don Maurizio Patriciello.
A fare gli onori di casa, Giovanni Allucci, amministratore del consorzio: «Siamo felicissimi di poter riaprire le porte di questo bene confiscato alla camorra, di poterlo restituire alla cittadinanza e di poter aiutare in questo modo detenuti, sia minori che giovani, che potranno in questo modo avviare un processo rieducativo grazie a questa struttura», ha detto Allucci.
Natale: «Da sindaco e da cittadino esprimo viva soddisfazione per l’inaugurazione di oggi. In questo luogo, possiamo finalmente far valere i nostri valori, possiamo ricostruire delle vere attività economiche negli stessi luoghi in cui avevavo ucciso la nostra economia. Su tutto, poi, c’è la soddisfazione del modo in cui queste attività sono nate, e cioè dall’impegno forte e deciso della comunità locale, vera protagonista di questa rinascita».
Pagano: «Oggi si rinnova la nostra scommessa, quando inaugurammo la nostra struttura a San Cipriano pensavamo di non farcela. Con soddisfazione invece inauguriamo un altro bene liberato, come ama definirlo il sindaco. Quel cancello resterà sempre aperto e presto doteremo la struttura di giochi per bambini. Continueremo a sfinire le istituzioni affinché i beni confiscati diventino il punto di partenza per la rinascita e la promozione delle nostre eccellenze».
Sorbillo: «Ho colto al volo l’occasione di utilizzare la mozzarella di bufala della cooperativa “Don Peppe Diana”, creando una pizza che ho chiamato “Bufala libera”. Presto creeremo anche la pizza Nco».
Solina: «Nessuno resti isolato. Questo posto ne é la testimonianza, simbolo del lavoro quotidiano di una rete fatta di associazioni e istituzioni che si é solo andata rinforzandosi nel tempo».
Il “Don Milani” è il primo dei quattro beni confiscati che Agrorisce restituisce alla comunità. Nel pomeriggio, alle 18, in via Vaticale, a Santa Maria La Fossa, in località Ferrandelle, si terrà, la festa di fine lavori del “Centro di educazione e documentazione ambientale” e dell’isola ecologica, sorti in un complesso agricolo confiscato a Francesco “Sandokan” Schiavone. Domani (30 giugno), poi, cittadini e istituzioni si trasferiranno nella vicina Casapesenna, per un altro doppio appuntamento: alle 11, in via Raffaello, IV traversa, 5, l’inaugurazione dell’ostello della gioventù, “Il Paguro”, e, alle 18, in via Cagliari, 11, la festa di chiusura dei lavori del “Centro di aggregazione giovanile per l’arte e la cultura”.