(FOTO) Aversa. Conclusi i festeggiamenti religiosi della Madonna di Casaluce
Il 22 giugno l’effige della Madonna di Casaluce è ritornata nell’omonima chiesa preceduta da una suggestiva processione cittadina partita dalla Chiesa di S.Michele.
Dal 15 giugno l’immagine votiva ha varcato tutti i meandri radiocentrici aversani, per porre un cordiale saluto alla popolazione intera. Nella giornata conclusiva e di rincaso aversano della Madonna sono stati presenti alla processione il sindaco Giuseppe Sagliocco, il consigliere Salvatore Della Vecchia, Don Carlo Villano, padre Gianfranco e tanti altri ancora. Tra le strade attraversate via Diaz, piazza Vittorio Emanuele, via Andreoozzi, via Saporito. I fuochi d’artificio finali hanno reso colorata e sfavillante la serata, con un applauso unanime ed un accorato raccoglimento.
“E’ importante che – ha sostenuto Don Carlo – accanto all’idea di processione vi si unisca anche il concetto vero e proprio di raccoglimento religioso. Oltre al piacere di condivisione cittadina di tanta gente, è importante capire l’unicità dell’evento e il carisma positivo che tali incontri possono divulgare nei cuori di molti”. L’entrata in chiesa, originalmente definita ‘dei Santi Filippo e Giacomo’, ha suscitato un’emozione notevole, si é riscontrata la sensazione di una ulteriore protezione ultraterrena che permea la popolazione intera, dedicandole un’attenzione particolare. E’ importante ricordare che l’icona di Casaluce e le idrie di Cana furono portate ad Aversa attraverso il Maschio Angioino di Napoli. Le idrie di Cana, in particolare, sono quei recipienti di vino che Cristo moltiplicò insieme ai pani e ai pesci sfamando la popolazione. Spesso ci si è domandato, con riferimento anche a quella di Casaluce, perché queste icone non somigliassero direttamente a figure umane bensì a figure travisate.
E’ presto detto: anche allora per il pittore, come si fa oggi con la pittura impressionistica, il disegno valeva solo da pretesto. Il pittore intendeva solo mandare un messaggio e basta. E per far ciò si dice che l’artista mettesse il pennello nell’acquasantiera, dove spesso c’era anche l’acqua santa. La paura era quella di deturpare l’immagine di Dio mediante una figura umana. Qual’è la caratteristica della icona di Casaluce? Uno sfondo d’oro che rappresenta il Paradiso o lo Spirito Santo, il volto a pera e rotondo della Madonna che sta ad indicare la maternità ed il mantello rosso e nero che sottolinea la regalità. Un incontro tra Oriente e Occidente, quella in questione, perché l’immagine della Madonna di Casaluce proviene dalla cristiana e non islamica Turchia. Un’Aversa sempre più ricca di tradizioni, una città che risponde all’appello di coralità spirituale, un sentirsi insieme sconfinando i limiti di qualsiasi tipo di appartenenza. Qui c’è Dio, qui c’è la Madonna di Casaluce, qui c’è il popolo che esulta.