(FOTO) Aversa. Le spoglie di Suor Maria Cristina Brando nella domenica del Corpus Domini
Un periodo di alta religiosità, senz’altro. Un Corpus Domini domenicale caratterizzato da una miriade di congregazioni istituite proprio nel periodo della controriforma, intorno al 500/600, i cui membri si adoperavano e si adoperano a tramandare i riti e le tradizioni della religione cattolica, con liturgie e celebrazioni particolari, soprattutto nei periodi canonici delle festività.
Nacquero soprattutto per alleviare le sofferenze dei poveri, degli ultimi e dei defunti. In Spagna sono molto diffuse e molto note soprattutto in Andalusia dove, nel periodo pasquale, il culto del Cristo risorto viene celebrato in maniera solenne tanto da rendere la processione del Venerdi Santo famosa in tutto il mondo.
Domenica 7 il Duomo di Aversa era per l’appunto gremito di persone che ricercavano, da tanta solennità, una risposta al loro celato mal d’essere, un desiderio di sommergersi nell’incantesimo della dolce soavità delle musiche e dei meravigliosi abiti che impongono, come di sovente, la singolarità dell’evento. Il primo cittadino Giuseppe Sagliocco, il consigliere di Grazia, il tenente Mezzacapo, il colonnello Mosca, tutti con innanzi il serafico vescovo Spinillo con in mano ‘il Corpus Domini’. Una sosta in Piazza Municipio davvero commovente, un genuflettersi dell’Eccellentissimo dinnanzi alla magnificenza di Nostro Signore. Un pathos visibile, diremo, quasi ad emblema vera della sofferenza, a detta Sua, ‘fondamentale per poter proseguire egregiamente nella vita’. ‘Il sacrificio ed il suo superamento costituiscono le parole chiave per rinnovarsi all’interno del mondo’, così ha ribadito l’eminentissimo Spinillo. Ma non finisce qui. Proprio nella settimana della tredicina di S.Antonio, il santo dei poveri, la imponente chiesa di S.Lorenzo, ben sotto le cure di Monsignor Ernesto Rascato, ospita la salma di Santa Maria Cristina Brando. Anche qui il primo cittadino ha presenziato, attestando il grande significato religioso che contiene questa cittadella, sede vescovile dal 1053 e punto cardine di tutto l’agro aversano per definizione soprannominata ‘contea normanna’. “Esiste un gran culto della fede e, quella di stasera, è un’ennesima testimonianza di aiuto verso i ceti più bisognosi, verso il popolo, le suore, i bambini, i malati. Amore tramandatoci anche S.Cristina, la santa dell’eucarestia. Siamo lieti che stia facendo sosta qui”.