Napoli. Torna “Guado”, proiezione nell’ex ospedale psichiatrico giudiziario “Je so’ Pazz”
Il ritorno di “Guado” a Napoli. Domenica 14 giugno nell’ex-opg occupato “Je so’ Pazz” a Materdei, alle 20,30 con ingresso libero, si proietta il corto del regista Egidio Carbone, primo esperimento cinematografico sulla Teoria dell’Attore Costitutivo.
Dopo il successo della presentazione al Cinema Metropolitan, lo scorso settembre, e le proiezioni nei cinema e teatri italiani, “Guado – l’essere ribelle” fa di nuovo tappa nel capoluogo campano. Un’occasione per parlare di sperimentazione e confrontarsi sui temi del film.
Guado è lo spirito libero che dimora al centro della terra. Una forza ribelle e indomita che si insinua nell’animo della protagonista conducendola verso il senso critico, l’essenza, la libertà.
È questa, in sintesi, la trama di “Guado – l’Essere Ribelle” la prima opera cinematografica della trilogia Trascendenze con cui il regista Egidio Carbone intende verificare al cinema la sua Teoria dell’Attore Costitutivo dopo averla avviata e studiata in teatro.
James Senese ha realizzato la colonna sonora inedita del film. Di Enzo Gragnaniello ed Eugenio Bennato i brani editi “Spiriti Vaganti” e “Il mondo corre” inseriti come selezione musicale nell’opera.
Protagonista è Adele Rita Perna. Nel cast, oltre a Carbone, troviamo Anna Rita Del Piano, Ernesto Mahieux, Francesco Paolantoni, Patrizio Rispo, Salvatore Cantalupo, Adele Pandolfi, Rosario Verde, Yuliya Mayarchuk e la stessa partecipazione straordinaria di Senese, Gragnaniello e Bennato. Oltre 200 comparse hanno preso parte alle riprese.
Guado è stato girato a Napoli. I siti sono stati scelti per la loro capacità di raccontare storie. I luoghi stessi, infatti, sono parte della vicenda, ne diventano protagonisti e la animano.
L’Attore Costitutivo è la teoria che Egidio Carbone ha ideato e sperimentato a partire dai suoi studi in Ingegneria sulle affinità tra la moderna teoria della deformazione della materia, in particolare dell’acciaio per le costruzioni edilizie, e il modo di essere del personaggio in scena e nel tempo scenico.
Nel mese di maggio si sono concluse le riprese di Calìgo, la seconda opera cinematografica della Trilogia, nella quale la sperimentazione ha compiuto ulteriori passi in avanti.
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Je so’ pazzo è un ex-opg (ospedale psichiatrico giudiziario) occupato nel marzo 2015 da un gruppo di studenti, lavoratori, disoccupati, per sottrarlo all’abbandono e per restituirlo alla città, per ricostruire la memoria di questo luogo terribile di esclusione e tortura, e lanciare percorsi di mobilitazione a partire dalle nostre concrete esigenze: dal lavoro al territorio, dalle scuole alle università, dalla casa alla sanità.