Pietramelara. Prestiti di carattere usurario, sequestrati beni ad una 40enne
La Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere ha disposto nei giorni addietro, in esecuzione di un decreto del GIP sede, il sequestro preventivo, ex art. 12-sexies L. 356/92, di beni immobili, beni mobili registrati e disponibilità finanziarie nella titolarità di BEVILACQUA Antonietta nata a Vasto il 31/3/1975 gravemente indiziata, in concorso con altro soggetto per il quale si è proceduto separatamente perché minore all’epoca dei fatti, dei reati di usura aggravata ed estorsione, ai sensi degli artt. 110, 81, 644 co. 1 e 5 e 629 co. 1 e 2 c.p.
Le indagini condotte dalla Stazione dei Carabinieri di Pietramelara, coordinate dalla Procura (Sezione criminalità economica), hanno preso avvio nel 2014 e hanno consentito di far luce su una pluralità di prestiti di carattere usurario concessi dall’indagata ad una propria concittadina che versava, insieme con il nucleo familiare, in una situazione di forte difficoltà economica; a causa dell’impossibilità di adempiere ai pagamenti alle scadenze previste, la vittima, successivamente
all’omesso pagamento, veniva più volte percossa e minacciata, nonché costretta – in concomitanza dell’accredito sul proprio conto corrente dei benefìci pensionistici di un proprio familiare – ad operare prelievi di somme in contanti presso lo sportello bancomat e a rimetterne immediatamente l’importo all’indagata.
Nel febbraio 2015, si procedeva, perciò, all’arresto della BEVILACQUA, in esecuzione di ordinanza applicativa di misura cautelare della custodia in carcere emessa dall’ufficio del GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta di questo Ufficio. Successivi accertamenti, eseguiti dal Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Caserta, sezione patrimoniale, su delega di questa Procura, diretti a verificare le disponibilità patrimoniali dell’indagata, hanno consentito di rilevare, in capo alla Bevilacqua e al suo nucleo familiare, un’accumulazione patrimoniale del tutto sproporzionata rispetto ai redditi dichiarati nel corso degli anni e ai proventi delle attività lavorative svolte dall’indagata medesima e dai suoi stretti congiunti: di qui la richiesta di sequestro dei beni formulata dalla Procura della Repubblica, integralmente condivisa dal GIP presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Il provvedimento di sequestro ha riguardato tre appartamenti e un’autorimessa, ubicati nel comune di Pietramelara, per un valore complessivo stimai» di oltre 400.000 euro, e conti correnti nella disponibilità dell’indagata (tutt’ora detenuta agli AA.DD. fuori regione) e dei suoi prossimi congiunti, i cui saldi attivi risultano in fase di accettamenti.