AFRAGOLA: Inimmaginabile e sconcertante il rientro dei cittadini afragolesi alle proprie abitazioni. Mai si sarebbero aspettati di trovare affisso agli ingressi delle loro case un volantino.

AFRAGOLAInimmaginabile e sconcertante il rientro dei cittadini afragolesi, alle proprie abitazioni. Mai si sarebbero aspettati di trovare affisso agli ingressi delle loro case un volantino.

Detta in questo modo, nulla desta perplessità, ma il volantino di cui parleremo non è il solito volantino pubblicitario, è un volantino con intestazione “COMUNE DI AFRAGOLA” del Settore Economico Finanziario e Fiscalità Locale.

Mai e poi mai avremmo immaginato che si giungesse a questi subdoli sotterfugi per entrare nelle case dei cittadini afragolesi, col chiaro intento di carpire chissà quali dati poiché, a priori e pregiudizialmente, ritenuti evasori fiscali da chi ha posto in essere questa sorta di manovra che nel volantino stesso è definita “… una raccolta di dati sul territorio ai fini della verifica e regolarizzazione delle posizioni tributarie…”.

Questa raccolta consisterebbe nell’esecuzione di un “Semplice sopralluogo per il controllo dei dati in loro possesso e dalla misurazione dei locali”.

Ma come, i dati già sono a loro in possesso e, tra l’altro, misureranno anche i locali?

Attenzione, nel volantino, a caratteri marcati e in grassetto, per bene evidenziare il concetto, testualmente è scritto: “Qualora non fosse possibile l’accesso ai locali occupati, Vi informiamo che, nel rispetto della normativa vigente, la Ge.Se.T Italia (n.d.r.: Concessionaria per l’Accertamento e la Riscossione dei Tributi che svolge Servizi di Tesoreria Comunale e che firma il volantino) potrà richiedere l’intervento della Polizia Locale.”.

In questa scritta quello che è molto chiaro, è la minaccia che si legge tra le righe, è chiara evidentemente l’intenzione d’intimidazione del cittadino afragolese che si troverà davanti la porta di casa la Polizia Locale “nel rispetto della normativa vigente”.

Ma qual è questa normativa che viola le leggi dello Stato e che induce, oltre alla Ge. Se.T., la Polizia Locale alla commissione del reato di abuso d’ufficio, alla violazione di domicilio e forse anche al reato di violenza privata ed estorsione? Non dovrebbe essere la Polizia Locale a prendere atto di quanto sta succedendo e informare l’Autorità Giudiziaria in quanto ha obbligo di riferire notizia di reato, perseguibile d’ufficio, appresa l’esistenza della stessa. Ma noi pensiamo che, forse, la Polizia Locale non sia a conoscenza di quanto stia accadendo.

Ricordiamo a chi legge che la nostra Costituzione, oltre al diritto di libertà, garantisce l’inviolabilità del domicilio presso il quale può accedere solo la Polizia Giudiziaria su diretto mandato dell’Autorità Giudiziaria ovvero solo in specifici casi di legge disciplinati dal Codice di Procedura Penale e da Leggi Speciali come quelle dell’antiterrorismo, della droga, delle armi, ecc..

Vogliamo ricordare ancora, che i presunti dati da raccogliere sono disponibili all’Ufficio del Catasto e all’Ufficio Tecnico Comunale dove sono stati depositati insieme alle planimetrie dalle quali si rilevano tranquillamente le misure degli stabili.

Vogliamo ricordare inoltre che i dati degli stabili sono anche rilevabili dalle dichiarazioni ICI, che la mancata deposizione di queste comporta sanzioni amministrative e che, a nostro sapere le proprietà private del comune di Afragola sono già censite.

Non si può rimanere che allibiti, nel rientrare a casa, dopo una giornata di travaglio e ritrovarsi un volantino che ha l’immediato effetto intimidatorio “nell’informare” il cittadino ormai oberato dalla pressione fiscale. Questo sarebbe il minore dei mali se il cittadino non dovesse anche sopportare anche questi abusi e soprusi da parte delle Amministrazioni e delle Autorità che dovrebbero garantire il rispetto della legalità.

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Redazione

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