Carinaro. Indesit/Whirlpool: azienda e sindacati firmano accordo. Il piano aziendale in Campania
È stato firmato l’accordo per il rilancio del gruppo Whirlpool. I rappresentanti dell’azienda e i sindacati hanno infatti siglato al ministero dello Sviluppo economico l’intesa che prevede missioni industriali per tutti gli stabilimenti del gruppo in Italia e nessun esubero strutturale. A partire da domani l’ipotesi di accordo siglata al Mise verrà sottoposta alla valutazione delle assemblee nei diversi stabilimenti del gruppo. L’intesa dovrà infatti essere ratificata dai lavoratori.
La trattativa sugli stabilimenti Whirlpool in Italia è iniziata circa due mesi fa e ha vissuto diversi momenti di tensione. Dopo un primo incontro nel quale Fim, Uilm e Ugl hanno lasciato il tavolo dopo l’annuncio da parte dell’azienda della chiusura di alcuni stabilimenti, la trattativa è lentamente rientrata nei binari di un percorso che alla fine ha condotto all’accordo. Il dualismo che ha visto contrapposti la Fiom e le altre sigle sindacali si è infatti ridotto col passare dei giorni ed è stato definitivamente superato dopo l’annuncio dell’azienda di voler ritirare il vecchio piano e presentare un nuovo piano industriale. La svolta è stata proprio quella di un nuovo piano industriale con il quale Whirlpool ha, di fatto, compiuto un passo indietro annunciando una missione industriale per tutti gli stabilimenti in Italia e togliendo dal tavolo gli esuberi annunciati in precedenza. Anche il nodo dello stabilimento di Carinaro a Caserta è stato così superato evitando l’uscita di 815 lavoratori nel solo stabilimento campano.
“L’ipotesi di accordo siglato oggi è per un piano industriale che è un grande piano“. Così l’amministratore delegato di Whirlpool Italia, Davide Castiglioni, commenta l’intesa siglata oggi al ministero dello Sviluppo economico. “L’investimento che abbiamo annunciato – ha spiegato Castiglioni – rilancerà l’Italia anche come polo degli elettrodomestici perché i nostri occhi sono rivolti al futuro. L’azienda aveva detto fin dall’inizio che era pronta a discutere anche presentando un piano che prevedeva esuberi e chiusure di stabilimenti. Abbiamo sempre dichiarato di essere attenti all’occupazione e aperti al dialogo ed abbiamo così integrato il piano di partenza presentato all’inizio e arrivando a questo accordo”. Per Castiglioni “grazie a questo piano l’azienda acquisirà capacità di costruire e investire soprattutto nelle persone“. Un messaggio anche per il governo che per Castiglioni “ha mantenuto la discussione sui binari per arrivare a trovare opinioni condivise. Alla fine abbiamo avuto la capacità di lavorare insieme e da un punto di vista industriale la presenza dell’azienda viene arricchita in Italia con l’aumento di volumi e una missione strategica per ogni sito. Siamo in grado di creare una struttura industriale importante per il futuro“.
“E’ un grande risultato che meglio di così non potevamo augurarci“. Così il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, commenta l’accordo siglato su Whirlpool. Nella conferenza stampa che ha seguito la firma dell’intesa Guidi ha sottolineato che quello di oggi “è un grandissimo risultato che va attribuito soprattutto alle parti sociali. L’investimento di 530 milioni di euro è poderoso per il nostro paese e conferma le prospettive industriali che l’azienda ha nel nostro paese“. Il ministro si è detto poi “soddisfatta del fatto che dopo alcuni mesi in cui la trattativa ha avuto momenti complicati e difficili si è arrivati ad un’intesa grazie allo sforzo di tutti. L’azienda – ha aggiunto – ha dimostrato una grandissima sensibilità nell’integrare una proposta di piano aggiungendo punti sostanziali. L’azienda conferma così la sua presenza strategica in Italia“.
“Abbiamo siglato con Whirlpool un’ipotesi di accordo importante, che nei prossimi giorni sarà sottoposta al voto dei lavoratori in tutte le fabbriche ed uffici“. Lo annuncia il leader della Uilm, Rocco Palombella.
“Si tratta, soprattutto se si considera da dove eravamo partiti, di un’intesa senza dubbio positiva – prosegue – poiché scongiura il rischio di oltre duemila licenziamenti e assegna una missione a tutti gli stabilimenti italiani, trovando una soluzione anche per Caserta e None di cui inizialmente era stata prospettata la chiusura. Whirlpool assume l’impegno formale: a non licenziare per tutta la durata del piano industriale, vale a dire fino al 2018; più in generale a ritirare la dichiarazione di 2060 esuberi; a operare trasferimenti incentivati fra uffici e stabilimenti ubicati in diverse regioni solo su base volontaria; ad applicare la ricollocazione e riqualificazione professionale in particolare per gli impiegati le cui funzioni vengono trasferite in altra regione; ad investire 513,5 milioni di euro; ad utilizzare ammortizzatori sociali conservativi, quali la cassa integrazione e i contratti di solidarietà utilizzando la rotazione per la più equa ripartizione possibile del lavoro; ad aprire per tutti i siti del Gruppo una mobilità volontaria o finalizzata alla pensione incentivata“. Se l’ipotesi di accordo nazionale verrà approvata dal voto dei lavoratori, “seguiranno accordi esecutivi in ciascun territorio per definire i termini dettagliati di utilizzo degli ammortizzatori sociali; la mobilità incentivata volontaria o finalizzata alla pensione sarà, invece, aperta con un’unica procedura nazionale“.
“E’ un discreto compromesso considerando da dove eravamo partiti“. Così il segretario generale della Uilm Campania, Gianni Sgambati, commenta l’accordo siglato al Mise su Whirlpool. “Auspico – ha aggiunto Sgambati – che i lavoratori possano adesso dare il consenso ad una intesa che è complessa“. Per il sindacalista “la Campania resta importante nel piano industriale con i siti di Carinaro e Napoli“.
“A questo punto si può dire che l’investimento di Whirlpool e la presenza dell’azienda in Italia è fantastica“. Così il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, dopo la sigla dell’accordo, risponde scherzosamente ad un Tweet del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che aveva definito fantastica la presenza di Whirlpool in Italia.
Nella conferenza stampa che ha seguito la firma dell’intesa, Landini ha dato il merito della conclusione positiva della vertenza soprattutto ai lavoratori. “E’ stata molto importante – ha detto – la lotta dei lavoratori e l’unità che hanno dimostrato di fronte a un piano industriale che prevedeva delle contraddizioni di fatto. Abbiamo portato l’azienda a riflettere e, se oggi Carinaro non chiude è anche grazie a questo“. Landini ha poi sottolineato l’importanza dell’unità dei lavoratori di tutti gli stabilimenti in Italia. “C’è stato – ha aggiunto – un atto di solidarietà tra i diversi stabilimenti in Italia e il risultato ottenuto è stato grazie all’impegno di tutti“.
Per la Campania questo lo schema aziendale:
Caserta: sarà costituito il polo europeo di ricambi e accessori, in cui troveranno inizialmente occupazione 320 persone; il restante organico potrà avvalersi della possibilità di essere trasferito a Napoli, accedere al trasferimento volontario incentivato per Varese con possibilità di colloqui anche per i familiari conviventi, accedere ai percorsi di uscita incentivata specificamente previsti per la Campania; infine è previsto l’impegno dell’azienda a continuare a cercare soggetti investitori per Teverola, con un apposito stanziamento di 2 milioni di euro e la disponibilità di cedere a prezzi agevolati lo stabile, al fine di generare ulteriori opportunità occupazionali; gli ammortizzatori sociali utilizzati saranno inizialmente la Cigs per ristrutturazione e poi i contratti di solidarietà.
Napoli: produrrà le lavatrici di alta gamma, anche con un modello aggiuntivo rivolto ai mercati extra europei; si utilizzeranno i contratti di solidarietà.
(askanews)