L’EDITORIALE. Ipocrisia siculo-italica

trinacria

Di Giovanni della Volpe

Non conosco le vicende politiche siciliane e non nutro alcuna simpatia politica nei confronti di Rosario Crocetta ma nelle ultime vicende che lo stanno riguardando mi schiero con convinzione con il governatore siciliano contro l’ isterica vulgata moralista e giustizialista. Reputo assurdo che vengano da più parti evocate le dimissioni di Crocetta sulla base di un’ intercettazione di cui la magistratura ha più volte smentito l’ esistenza, ed è francamente sconvolgente che si voglia far cadere una giunta regionale sulla base di una presunta battuta non pronunciata ma ascoltata dal governatore siculo . Sconvolgente nonché estremamente pericoloso è l’ atteggiamento di tanti rappresentanti delle istituzioni che hanno ignorato le varie smentite della magistratura per dare credito alla pubblicazione di un settimanale . Ma anche se l’ intercettazione fosse vera e quella frase su Lucia Borsellino fosse stata pronunciata quale sarebbe il fatto eclatante? Si tratta ne più ne meno di una pessima battuta di cattivissimo gusto e per questo si vuol far cadere una giunta. Io rivendico il diritto universale di fare battute pessime e di cattivo gusto nelle proprie conversazioni private. “A pensare male si fa peccato ma qualche volta ci si azzecca “diceva una grande uomo politico e la domanda che mi pongo è la seguente: non è che tutta questa indignazione è scaturita dal fatto che la destinataria di questa presunta battuta sia la figlia d Paolo Borsellino mentre nulla si sarebbe detto se fosse stata augurata la morte di un’ altra persona ? Ai posteri l’ ardua sentenza.

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