Napoli, un fantasma al centro storico…
La morte rende preziosi e patetici gli uomini. Questi commuovono per la loro condizione di fantasmi
Di Grazia della Volpe
Accade per caso che passando per via Tribunali si scorga un piccolo portone aperto. All’apparenza un portone sì bello ma bello come i tanti che si susseguono per i decumani, eppure entrando, grazie alla disponibilità di una gentile condomina, ci si svela davanti un inaspettato tesoro. Una corte circolare con ballatoi a vista e scale a volo d’uccello. Ad un primo sguardo il tutto richiama l’architetto Sanfelice ed infatti il suo taglio è distintivo, non c’è bisogno di autografo che lo comprovi. E’ palazzo Spinelli Laurino. Una corte circolare dunque sulla quale affacciano balconi e logge un tempo aperte oggi alcune chiuse da “moderne” verande. Clipei istoriati eseguiti da Nicola Massari, scandiscono il primo registro della corte dove si alternano archi e nicchie , mentre 12 statue di figure allegoriche di Jacopo Cestaro scandiscono la cornice superiore che culmina con un orologio a piastrelle su cui trionfa una statua dell’ Immacolata. Rampe a volo d’uccello consentono l’ accesso al piano nobile,Il busto posto all’ ingresso rappresenta la figura di Ottavia Tuttavilla, moglie di Troiano Spinelli. Appena passato il portone d’ingresso una scala più angusta già scala per la servitù. Il palazzo è di origine cinquecentesca. la costruzione faceva parte di un complesso più ampio. Di questi edifici, facevano parte anche la casa del famoso umanista Giovanni Pontano. Dopo la morte del poeta, nel 1503, arriviamo fino al 1588 quando Lucrezia Caracciolo, erede della famiglia Guevara, e discendente del Pontano sposò Pier Giovanni Spinelli, membro di una nobile famiglia, Duchi di Laurino dal 1567.Troiano Spinelli è ricordato da una lapide del 1767 posta tra le due rampe della scala, come il committente del restauro del palazzo che affidò i lavori a Ferdinando Sanfelice. I cambiamenti riguardarono il cortile che, dall’ originaria pianta quadrata, fu trasformato in uno spazio ellittico su due ordini. In alto, al centro, è posto un orologio in piastrelle, sul quale è posta la statua dell’Immacolata.
Il palazzo oggi, non versa nelle migliori condizioni strutturali, necessiterebbe di un intervento di restauro. In quanto palazzo privato potrebbe inserirsi nel progetto S.I.RE.NA. progetto volto a quelle fabbriche di interesse storico di proprietà privata che attraverso degli incentivi di carattere economico, potrebbero avviare un processo di riqualificazione. Ma il nostro palazzo è famoso anche per un altro aspetto, per un’altra presenza. Molti dei condomini infatti affermano che di tanto in tanto si aggiri per quelle rampe e quelle logge il fantasma della bella Bianca. Bianca era la damigella della nobile Lorenza Spinelli, donna perfida e prepotente, tanto che il marito per starle un pò lontano, decise di arruolarsi e partire per la guerra.Ma dopo qualche anno tornò. Un giorno l’uomo, entro nella stanza della nobile per salutarla, ma lei come sempre lo rispose in modo scortese. Lui seccato voltò le spalle e se ne andò, ma nell’andarsene incrociò involontariamente lo sguardo di Bianca che stava pettinando la signora Spinelli.La signora si adirò, afferrò Bianca e la buttò in un’insenatura del Palazzo. Dopodichè la murò viva. Ma mentre la murava si sentivano le urla di Bianca che dicevano: “Famme pure murà viva, ma in allegrezza o grandezza me vidarraje”. Infatti negli anni a venire Bianca compariva alla nobile e a suo marito, sempre in concomitanza di un evento felice o tragico.