Santa Maria Capua Vetere. Carcere senz’acqua, Sgambato: “Opere rallentate da burocrazia”
“Mi sono rivolta direttamente al Governo, ai due sottosegretari Umberto Basso De Caro e Paola De Micheli, perché si possa trovare una soluzione che consenta di superare gli impedimenti burocratici e, finalmente, dare corso all’opera di allaccio alla rete idrica comunale del carcere di Santa Maria Capua Vetere. Un’opera che non è più rinviabile, necessaria per rispondere alle esigenze primarie della popolazione detenuta ma anche del personale dell’istituto penitenziario”. Lo ha annunciato la deputata Pd Camilla Sgambato, che incontrerà giovedì il sottosegretario alle Infrastrutture Basso De Caro, e che sta seguendo ormai da mesi, in collaborazione con la direttrice del carcere Carlotta Giaquinto, con il Capo del Dap Santi Consolo, con il provveditore Tommaso Contestabile e con il Comune di Santa Maria Capua Vetere, l’annosa vicenda della carenza idrica nel carcere sammaritano.
“L’allaccio alla rete idrica è stata autorizzata dal DAP che ha stanziato i fondi per sostenere la spesa prevista per le opere di attivazione (circa un milione di euro) ma, dopo numerosi incontri tra rappresentanti della Direzione Generale beni e servizi e dell’ufficio tecnico del Prap regionale con il Sindaco del Comune di Santa Maria Capua Vetere – spiega la parlamentare – si è verificato che, pur essendo già stato predisposto un progetto tecnico, esistono degli impedimenti di ordine amministrativo-contabile, che hanno reso irrealizzabile l’opera. I fondi, infatti, non possono essere trasferiti dal Ministero della Giustizia ad un Ente locale, che nel caso di specie dovrebbe assumere le vesti di stazione appaltante, trattandosi di lavori da svolgersi per la maggior parte al di fuori dell’area demaniale dell’amministrazione penitenziaria. Per questo ho sollecitato che si possa trovare una soluzione che consenta la realizzazione dell’opera ormai indispensabile”.