Campania. Sud alla deriva, Daniele (PD): “Serve un ministro del Mezzogiorno per coordinare interventi”

gianluca-danieleChi vive nel Sud non aveva bisogno di aspettare le anticipazioni del Rapporto Svimez per sapere che il Mezzogiorno è allo sbando: dal 2000 al 2013 il Sud Italia è cresciuto la metà della Grecia, ed è tutto dire, fermandosi ad un +13% di Pil, oltre 40 punti in meno rispetto alla media di tutte le regioni in ritardo di sviluppo dell’Europa a 28, che si è attestata a +53,6%”. Ad affermarlo è il consigliere regionale della Campania Gianluca Daniele (Pd).

Inutile – sottolinea Daniele – citare i dati, estremamente negativi, su occupazione, condizione giovanile e femminile, livello dei servizi e attività industriale: sono noti a tutti, così com’è noto che, mentre il Centro-Nord torna a crescere, il Meridione vive il settimo anno di recessione consecutiva. Eppure, questo governo sottovaluta il problema di un pezzo dell’Italia che, nonostante le sbandierate politiche di coesione, si separa sempre di più dal resto del Paese”.

Il governo – aggiunge – aveva promesso un’accelerazione della spesa dei fondi Ue, che non c’è stata. Delrio aveva impostato un lavoro da sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che poi si è bloccato con la sua nomina a ministro delle Infrastrutture. L’Italia intera, e non solo le Regioni del Sud – che spesso fanno da capro espiatorio anche per errori e dimenticanze dei governi nazionali – sono in ritardo sulla spesa dei fondi 2007-2013, ma anche sulla dotazione 2014-2020, per la quale manca un pezzo di programmazione, a quasi due anni dall’avvio del ciclo. Bloccata è anche la programmazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione, mentre l’Agenzia per la coesione territoriale, che avrebbe dovuto coordinare gli interventi fino a sostituirsi alle amministrazioni locali ritardatarie e inadempienti nell’utilizzo dei fondi Ue, non è operativa per intoppi burocratici”.

Secondo Daniele, “il Mezzogiorno è un problema nazionale – come ribadito dallo stesso presidente Mattarella che ha invitato tutti a non abbandonarlo – e, pur nel rispetto dell’autonomia delle Regioni, è ora di organizzare una cabina di regia a Roma, con una guida politica affidata ad un ministero ad hoc, per mettere ordine nei tanti rivoli in cui si perde e spesso si spreca la spesa pubblica. Così il governo può dare il segno che il Sud è davvero una priorità. E non può non esserlo soprattutto per un governo di sinistra, visto che la sinistra deve stare innanzitutto con i più deboli, che nel Mezzogiorno abbondano, e che oggi si sentono cittadini di serie B”.

Redazione

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