Frigento (AV). Denunciata dai CC organizzazione dedita alle truffe on-line: alla regia della banda un detenuto domiciliare
Continua incessante l’attività dell’Arma per impedire la consumazione di truffe in genere. Dopo l’azione di contrasto eseguita a seguito dell’iniziativa del Comando Provinciale Carabinieri di Avellino “DIFENDITI DALLE TRUFFE”, la Compagnia Carabinieri di Mirabella Eclano (Av) ha nell’anno in corso proceduto a deferire all’Autorità Giudiziaria ben 20 soggetti responsabili di truffe di varia tipologia delle quali ben 16 per truffe on-line.
E proprio per quest’ultima tipologia di reato, i Carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano, a seguito di segnalazione da parte di un cittadino, che aveva intuito di essere potenziale vittima di truffa, iniziavano immediatamente ennesima attività investigativa riuscendo, in tempi brevi, ad individuare e deferite in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, quattro abili di truffatori, tutti già gravati da numerosi precedenti per analoga fattispecie di reato.
In particolare, a seguito di accurate indagini eseguite dai Carabinieri della Stazione di Frigento (Av), sono stati deferiti in stato di libertà tre soggetti della provincia di Reggio Calabria, rispettivamente di anni 29, 25 e 21 e un 49enne della provincia di Lecce, ritenuti responsabili del reato di truffa in concorso. I quattro, dopo aver pubblicato su noto sito internet la vendita di un mezzo agricolo per la somma di circa 6.000 euro venivano contattati dall’ignaro acquirente il quale, dopo aver versato una prima somma di denaro come anticipo, dopo qualche giorno veniva chiamato da un sedicente corriere della spedizione ed al quale saldava l’intero importo pattuito. Quindi ricevuto il pagamento, i quattro furfanti si rendevano irreperibili e di fatto la merce non veniva mai spedita all’acquirente.
Nel corso delle indagini espletate dai militari dell’Arma si accertava compiutamente la responsabilità dei quattro soggetti dei quali emergeva che in “cabina di regia” vi era il 29enne della provincia di Reggio Calabria, il quale, costretto presso la sua abitazione perché sottoposto agli arresti domiciliari, provvedeva personalmente a pubblicare falsi annunci su appositi siti internet falsi annunci di vendita, restare in attesa di eventuali chiamate da parte dei clienti ed incaricare per le conseguenti operazioni i suoi adepti. A carico di tutti i componenti della banda sono emerse svariate truffe messe a segno dagli stessi malfattori e perpetrate sempre a mezzo internet, ai danni di altre persone residenti in diverse regioni d’Italia, ingannate dalle vantaggiose offerte. La collaborazione della persona offesa è stata fondamentale per l’identificazione dei responsabili e l’attività d’informazione dell’Arma ha consentito di evitare che i soggetti portassero a compimento ulteriori truffe.