Nola, l’emergenza rifiuti continua: la denuncia del gruppo ambientalista “Rifiutarsi”
Diverse sono le segnalazioni di cittadini che ci sono arrivate fin dal mese di giugno e, girando per la città, è difficile non notare quanto la situazione sia ormai diventata insostenibile. La denuncia è scattata dal gruppo di ambientalisti, “Rifiutarsi”, attivi dal 2008 nella lotta contro gli sversamenti di rifiuti e i roghi tossici in Campania
Ormai rifiuti di ogni sorta usurpano in modo quasi costante parte delle stradine laterali dell’antico centro storico cittadino, ma anche luoghi meno periferici, come piazza d’Armi, via Amilcare Boccio, via Anfiteatro Laterizio, o le vie secondarie che attraversano i quartieri della Polveriera, della Stella e della Gescal. Nominiamo giusto alcune zone, ma la lista potrebbe continuare ancora a lungo, soprattutto spostandosi nelle strade di campagna che portano alle frazioni di Polvica e Piazzolla, dove l’emergenza ambientale e sanitaria è ormai perenne.
Questa volta prendiamo ad esempio via Sarnella, una delle tante vie di Nola che si trova in queste condizioni, che ci permette di toccare con mano le conseguenze dei pessimi risultati raggiunti dall’attuale amministrazione sul tema della gestione dei rifiuti.
Il sito in questione era già stato segnalato dal nostro gruppo ben 3 anni fa. E com’è possibile vedere, al di là della solita e monotona propaganda comunale, nulla è cambiato.
Camminando lungo la strada è possibile notare diverse tonnellate di rifiuti di ogni tipo: dagli urbani a quelli speciali, da quelli pericolosi ai resti di roghi tossici. Nella fattispecie parliamo di televisori, tessuti, bottiglie di vetro, rifiuti edili e diversi chili d’eternit, il quale contiene amianto. Sottolineiamo in particolar modo la presenza dei resti di roghi tossici e dell’eternit, ricordando che le polveri di amianto sono estremamente pericolose per la salute pubblica e possono generare il cancro.
Non ci stancheremo mai di ripetere che focalizzarsi unicamente su saltuarie rimozioni dei rifiuti è sempre controproducente, quando non si abbina il tutto a progetti di controllo e monitoraggio continuo del territorio. Così come hanno già dimostrato i fallimentari progetti delle Guardie Ambientali di Fare Ambiente, oppure le fantomatiche Task Force comunali. Inoltre, queste operazioni alla lunga producono solo danni economici ai fondi pubblici comunali.
Per il resto, dopo 6 anni di ininterrotta amministrazione, ci aspetteremmo dal sindaco Geremia Biancardi e dall’Assessore all’Ambiente Luciano Parisi una presa di coscienza del reale ed un rapido cambio di direzione, se non addirittura un passo indietro. Ma il potere, si sa, è il più grande collante mai inventato. Il resto sono solo chiacchiere da spiaggia.