Politica. Costa: “Le basi NCD sono solide, non è certo un trasloco a farle vacillare”
«Sono ormai cicliche le ondate mediatiche, regolarmente smentite dai fatti, che danno il Nuovo Centrodestra in ebollizione, in dissoluzione o, più benevolmente, in difficoltà. È evidente che si tratta di un’azione orientata a indebolire la maggioranza di governo, di cui Ncd è un pilastro essenziale. La nostra casa, costruita tra tante difficoltà, ma con tanto coraggio, ha solide fondamenta: non è certo il trasloco di qualche amico, pur autorevole, a farle vacillare». È quanto afferma il Viceministro della Giustizia Enrico Costa, esponente del Nuovo Centrodestra.
«La prospettiva politica delineata insieme ad Angelino Alfano – continua Costa – si consolida giorno per giorno, anche di fronte ai pesanti attacchi di chi, colpendo l’area moderata della maggioranza, vorrebbe intaccare l’azione di governo. Abbiamo dato vita a un partito, abbiamo superato importanti test elettorali, abbiamo retto di fronte ad attacchi feroci: è stato difficile, ma ci siamo fatti le ossa. E, soprattutto, abbiamo avuto conferma della bontà delle nostre scelte. Ora occorre andare avanti sulla strada tracciata con ancora maggiore determinazione: questo esecutivo ha dimostrato di saper intraprendere politiche liberali in modo addirittura più incisivo dei governi di Centrodestra. A noi tocca il ruolo di “sentinelle liberali” nella maggioranza, contro ogni resistenza conservativa e corporativa che punti a smontarle».
«Sul piano interno, il Nuovo Centrodestra – sottolinea ancora il Viceministro – dovrà avviare necessariamente una stagione di radicamento sul territorio attraverso una fase congressuale, attraverso un coinvolgimento degli iscritti, una serie di iniziative di mobilitazione sui territori, un confronto sui temi programmatici che costituiscono l’essenza della nostra proposta politica, una seria battaglia culturale per l’affermazione dei principi per noi imprescindibili. Con questo percorso, affrontato orgogliosamente e coerentemente – conclude –, il dibattito sulla nostra collocazione diventerà secondario, perché la nostra essenza sarà rappresentata non dal posizionamento, ma dall’identità politica e dalle nostre proposte».
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