Scuola, Daniele (PD): “Deve essere la vera scommessa da vincere per la Campania”

gianluca-danieleSicuramente è positivo il fatto che il consiglio di Stato abbia finalmente sciolto ogni riserva sul concorso in Campania dei dirigenti scolastici, decretandone l’immediata assunzione. In questo modo ogni scuola avrà un dirigente scolastico sotto la cui guida si potrà lavorare per il superamento dei limiti di funzionalità e funzionamento della scuola campana, spianando la strada, volendo essere ottimisti, ad una sua ripresa”. A dirlo Gianluca Daniele, consigliere regionale del Pd.
Nonostante questa notizia positiva, permane, purtroppo, una situazione molto difficile della scuola campana: resta, infatti, il problema di ben 5000 lavoratori della scuola che avranno contratti a tempo determinato nelle regioni del nord, producendo uno sradicamento di queste persone dai luoghi in cui hanno famiglia e legami e ulteriori diseguaglianze economiche nord – sud. Si tratta di una vera e propria migrazione intellettuale che determinerà un impoverimento della nostra regione che già costituisce fanalino di coda nel panorama nazionale dell’istruzione. Disagio sociale, analfabetismo, emergenza formativa, dispersione scolastica, differenze con le altre regioni: sono tutte tematiche che non risolveremo certo con una migrazione di conoscenze, ma con il rafforzamento delle stesse. Resta, inoltre, il problema del personale ATA, che costituisce la parte più bistrattata del personale scolastico, quello del funzionamento reale dei CPIA (istruzione per adulti), quello delle condizioni degli edifici scolastici delle aree metropolitane e non per cui necessita tutto l’interessamento e la collaborazione con la Regione Campania per cui si è assunto direttamente l’impegno il Presidente De Luca.

Non può esistere una reale ripresa del Mezzogiorno e in particolare della Campania se non ci si riappropria del valore dell’istruzione e della formazione nella nostra regione. Tema fondamentale anche per esprimere un giudizio sulla politica dell’attuale governo rispetto a quello di Caldoro. Il valore dell’istruzione per la Campania sembra essere ormai passato in secondo piano e con la legge 107, conosciuta come “La buona scuola”, non solo non si è preservato, ma si è penalizzato. Dobbiamo lavorare per risollevare tale valore per l’importanza che ha e deve avere per tutti i cittadini campani e per quelle generazioni che costituiranno il futuro del mezzogiorno”.

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Redazione

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