Campania. “La Buona Scuola”, sit-in del M5S fuori la Regione contro la riforma

11990465_451812631689663_7610254331855186489_nIl giorno 9 settembre si è tenuto il Sit-in del Movimento 5 Stelle 
fuori la sede della Regione Campania a sostegno della mozione presentata in consiglio regionale per un ricorso costituzionale contro la riforma dell’istruzione, altrimenti detta “La Buona Scuola”.
Nella mozione presentata dal M5S, sono indicati tre profili di incostituzionalità, contenuti all’interno della legge 107, che le Regioni possono impugnare ricorrendo alla Corte Costituzionale. In particolare, il primo, riferito alla chiamata diretta degli insegnanti da parte dei dirigenti scolastici , il secondo riferito all’alternanza scuola lavoro ed il terzo riferito alla perdita di autonomia degli organi collegiali rispetto al dirigente scolastico. Questo decreto trasforma la scuola in un sistema clientelare, accentra i poteri e non incide sulla qualità dell’istruzione: l’intero mondo della scuola è sceso in piazza da mesi, chiedendone la non approvazione. 
Dopo gli interventi di Luigi Gallo (Commissione Istruzione Camera) e dei “Nostri” Consiglieri Regionali, hanno raccontato la loro personale esperienza docenti e personale precario etichettandola tutti come una “vera porcata” questa riforma che, viola i principi fondamentali della Carta Costituzionale.

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Presente anche, tra i tanti attivisti campani una folta delegazione del meetup di Aversa M5s.
 La mozione è stata già approvata nelle Regioni Veneto, Puglia e Lombardia. Il ricorso avrà i tempi di legge e non mette a rischio le assunzioni..
Piu regioni lo chiedono maggiore sarà la possibilità di riuscita del ricorso alla corte costituzionale.
Il Governo Regionale della Campania..invece obbediente unicamente ai dettami del “Renzi-partito” non vuole considerare la possibilità del ricorso.
 Patiranno giorni di sofferenza De Luca e company: Valeria Ciarambino e tutti gli altri consiglieri, non daranno tregua a questa “infame riforma” fatta per affossare la scuola pubblica. I danni maggiori,li avremo soprattutto nel meridione, il tutto a beneficio unicamente del “Privato”.
La “Scuola del Renzi-pensiero” vuole: Pochi eletti “istruiti e formati”, il resto dovrà essere “ignorante manovalanza”.
Questa infamia, come già avvenne per l’art.138 della Costituzione non passerà sotto silenzio.

Sergio Panico
Attivista M5S Casaluce

Redazione

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