Napoli. Folla di giovani per i funerali di Genny, il legale: “Estraneo a crimine organizzato”

Nella foto: il padre di Genny accanto alla bara insieme agli amici (Foto LaPresse/Marco Cantile)
Nella foto: il padre di Genny accanto alla bara insieme agli amici (Foto LaPresse/Marco Cantile)

Affollata, soprattutto di giovani, la chiesa di San Vincenzo alla Sanità, a Napoli, per i funerali di Genny Cesarano, il ragazzo di 17 anni ucciso lo scorso 5 settembre nel rione Sanità. La cerimonia funebre è cominciata con 20 minuti di ritardo, in un’atmosfera di grande commozione. Decine di ragazzi si sono seduti a terra intorno alla bara bianca.

All’omelia padre Alex Zanotelli, che ha concelebrato con il parroco don Antonio Loffredo, ha parlato di “una città spaccata, bella e ‘malamente’, quella della Sanità, del rione Traiano, di Scaglia e quella del Vomero. Quanto sangue si è versato in questi giorni – ha aggiunto – e anche le nostre mani grondano di questo sangue. Tutti, Chiesa compresa, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità“.

Il nostro quartiere resterà a lutto fino a quando non ci sarà una risposta dalle istituzioni su quello che è accaduto a Genny Cesarano“. Questo l’annuncio del parroco della chiesa di San Vincenzo alla Sanità, don Antonio Loffredo, al termine dei funerali del ragazzo ucciso da un colpo di pistola la notte del 5 settembre. “Vi invito a esporre un fiocco nero e uno viola alle vostre case – ha aggiunto il sacerdote – e a restare a lutto fino ad allora“.

Sul sagrato della chiesa è stato aperto un grande striscione con la scritta “Genny vive“. Un altro striscione identico è stato collocato al di sopra dell’altare.

Il legale della famiglia Cesarano, avv. Marco Campora, ribadisce con forza, al termine della cerimonia funebre per Genny Cesarano, l’estraneità del diciassettenne alla criminalità organizzata.  “Questa cerimonia partecipatissima e la stessa autorizzazione a funerali pubblici – ha detto l’avv. Campora – confermano che l’iniziale ipotesi investigativa su un coinvolgimento di Genny in vicende criminali non ha alcun riscontro“.
Alla domanda di un giornalista sul movente e sulla dinamica della sparatoria della notte del 5 settembre, l’avv. Campora ha detto: “La nostra idea è che si sia fatto fuoco all’impazzata e che Genny sia rimasto colpito forse mentre fuggiva, ma non era lui il bersaglio“. Il motivo della sparatoria – secondo il legale – sarebbe quello di “una prova di forza di un gruppo criminale“.

Antimafia lunedì e martedì a Napoli – La Commissione parlamentare Antimafia, guidata da Rosy Bindi, lunedì e martedì prossimi, 14 e 15 settembre, sarà a Napoli. Il programma della visita è stato messo a punto fino a ieri sera tardi ma prevede, tra l’altro, che la Commissione sia in Prefettura, dove è prevista lunedì una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza. Martedì la delegazione si fermerà a pranzo con i giovani del carcere minorile di Nisida e poi sarà alla Basilica della Sanità nel rione Sanità, dove oggi si tengono i funerali di Genny Cesarano, il ragazzo ucciso nei giorni scorsi. La decisione di andare a Napoli è stata accelerata proprio dopo l’allarme suscitato dall’omicidio del diciassettenne Cesarano. Bindi e i commissari dell’Antimafia, durante la trasferta, potranno quindi parlare con il procuratore di Napoli Giovanni Colangelo che prima della pausa estiva, ascoltato in Antimafia, e dopo aver parlato della vicenda relativa alla cattura del boss Michele Zagaria e di molti aspetti ancora non chiari di quell’episodio, aveva lanciato un forte e accorato allarme sulla nuova criminalità giovanile in Campania e nel napoletano in particolare.

(ANSA)

Redazione

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