Premio NapoliTime. Tra i concorrenti anche Ciro Salatiello, lo Chef del Calcio Napoli
Il Premio Letterario NapoliTime annovera tra i concorrenti un altro nome noto, un autore particolare, con un libro che racconta Napoli in maniera diversa dal solito, ma che ha trovato il consenso della commissione organizzativa del Premio perché rappresenta un modo alternativo per trasmettere la cultura napoletana e le sue tradizioni ad una generazione giovanissima qual è la giuria del Premio, ovvero gli studenti partenopei.
Ciro Salatiello, uno degli chef più rinomati del panorama italiano, sarà tra i concorrenti al Premio Letterario NapoliTime con il suo ultimo libro “Gli ingredienti di una vita” edito da Alessandro Polidoro Editore.
Salatiello da più di dieci anni è lo chef ufficiale della squadra del S.S.C. Napoli, presso il Marina di Castello Resort dove si occupa, sotto il controllo della squadra medica, dell’alimentazione dei calciatori del Napoli. Pioniere del Food cost, è conosciuto e apprezzato per la sua cucina basata sulle tradizioni familiari, ispirato nelle sue ricette agli usi gastronomici di Paesi diversi avvicinando in tal modo differenti culture in un’unica originale identità culinaria. Tra le sue ultime invenzioni in cucina c’è il Kepurp, una rivisitazione partenopea del Kebab, il piatto arabo a base di pollo. La parola Kepurp, un gioco di parole in lingua napoletana, significa appunto “che polpo” e si tratta di un enorme carpaccio di polpo pressato in modo da assume la stessa forma cilindrica del Kebab e che va affettato nello stesso modo.
Salatiello non è alla sua prima pubblicazione ma ha già riscosso grande consenso con il libro pubblicato nel marzo 2014 “In cucina con Ciro Salatiello” realizzato con la collaborazione dei medici sociali del Calcio Napoli con il menù dell’atleta e le mamme di alcuni giocatori del Napoli.
“La tradizione è legata ad un filo lunghissimo che fa da bussola tra il passato e il presente. Non tramandarla interromperebbe un legame secolare con i nostri antenati” è quanto leggiamo sul libro. Ciro Salatiello, che si mette in gioco con il Premio Letterario NapoliTime, progetto culturale rivolto agli studenti napoletani, ha così commentato l’importanza di custodire le tradizioni, anche gastronomiche: “Nelle radici culinarie ci sono ricette che rappresentano la sofferenza come per esempio il soffritto, dove i poveri portavano a casa le interiora degli animali e ai ricchi rimaneva la carne, altre come il babà che arriva dalla Polonia, passa per la Francia e si ferma a Napoli, poi il rito del maiale, le conserve di pomodoro, e la famosa acqua pazza, anch’essa dalla storia triste e di sofferenza, tutte a rappresentare le nostre radici. Quando si conosce la provenienza di un piatto a tavola sembra addirittura più buono, Vi sembra poco?“.
Con “Gli ingredienti di una vita” Salatiello si troverà tra gli studenti napoletani a parlare di tradizioni e di buona e sana alimentazione. Ci troveremo dinanzi ad un originale modo di avvicinare i ragazzi alla cultura, attraverso le pagine di un libro in cui lo chef si racconta attraverso l’esperienza culinaria. Molto più di un libro autobiografico o di un ricettario, “Gli ingredienti di una vita” percorre la tradizione gastronomica napoletana, un elemento importante che i giovani studenti concorrenti al Premio potranno sfruttare per riscoprire le proprie radici, perché la cultura di un popolo è anche il cibo di cui si nutre.