Napoli. Quattro Giornate, il popolo napoletano onora i suoi caduti civili‏

Mercoledì 30 settembre, a chiusura delle celebrazioni per “Le Quattro Giornate di Napoli“, l’Associazione I Sedili di Napoli–Onlus e le Unioni Cattoliche Operaie del Centro Storico di Napoli, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, onoreranno le decine di migliaia di cittadini Napoletani che tra il 1940 ed il 1943, caddero vittime inermi dei feroci bombardamenti, seguiti da mitragliamenti a bassa quota, delle forze aeree anglo-americane prima e di quelle tedesche poi, che si susseguirono a ritmo incessante sulla Città di Napoli, facendone la città italiana più martoriata durante tutto l’arco del secondo conflitto mondiale.

Napoli, durante la Seconda Guerra Mondiale, si trovò infatti ad essere un obiettivo strategico. Già dal 1° novembre del 1940, i bombardieri della Royal Air incominciarono a sganciare centinaia di bombe sulle zone vicine al porto di Napoli. I bombardamenti si intensificarono sempre di più nel corso degli anni successivi quando a quelli inglesi si aggiunsero anche i bombardieri statunitensi e gli obiettivi divennero anche gli edifici pubblici e le chiese. Lo scopo era quello di far sollevare la popolazione contro l’esercito tedesco; cosa che avvenne solo nel settembre del 1943 e che comportò anche la violenta reazione dell’aviazione germanica. In questi anni, morirono sotto i massicci bombardamenti, oltre 25.000 cittadini Napoletani. Moltissimi nonostante i “rifugi” che furono approntati nel sottosuolo partenopeo, tanti addirittura nei rifugi stessi per il crollo dei palazzi che li ospitavano oppure nel tentativo di trovare riparo. La zona dei Decumani patì le maggiori sofferenze con migliaia di morti tra donne, anziani e bambini e, nella zona sono due le lapidi che furono poste a memoria perenne degli orrori della guerra: una nel “Rifugio San Lorenzo” a Piazza San Gaetano, che oggi ospita l’Associazione Napoli Sotterranea e che custodisce preziosi ricordi bellici ed anche un piccolo Museo delle Quattro Giornate ed un’altra su un muro che si affaccia sul sagrato della chiesa dei Santi Filippo e Giacomo a Spaccanapoli.

Quest’anno, – dichiara Giuseppe Serroni, Presidente dell’Associazione I Sedili di Napoliabbiamo voluto rendere un particolare omaggio ai tantissimi Napoletani morti sotto i bombardamenti e dei quali pochi ne rispettano la memoria, con la deposizione di due corone di alloro che l’Amministrazione Comunale di Napoli ha voluto concedere. Sarà il popolo napoletano, attraverso le Unioni Cattoliche Operaie, originate dalle antiche Staurite, a rendere omaggio ai caduti civili della guerra, con un corteo di stendardi, accompagnati dalla Banda Musicale I Sedili di Napoli e che partirà dal sagrato della Cattedrale, mercoledì 30 settembre alle ore 17, per raggiungere due luoghi-simbolo del sacrificio dei Napoletani: il rifugio San Lorenzo a Piazza San Gaetano e la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo a Spaccanapoli, dove verranno deposte le due corone di alloro con i colori della Città di Napoli. Auspichiamo una corale partecipazione popolare, in modo particolare dei figli e dei nipoti di quelle vittime inermi. Lo scopo, oltre a quello di manifestare la contrarietà della comunità nei confronti dell’odio e della violenza, è quello di riannodare la coesione sociale nel Centro Storico che è anche Sito Unesco; cuore di civiltà, accoglienza e convivenza ma dove pare ultimamente sia messo a rischio, tra le giovanissime generazioni, lo spirito di Solidarietà e Fratellanza che sempre ha contraddistinto il Popolo napoletano, anche nei momenti più oscuri e terribili della sua storia millenaria”.

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Redazione

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