Riforme, D’Anna: “Non siamo voltagabbana. Chi oggi ci appella traditori, un tempo ci chiamava ribelli”
“Assistiamo all’elevarsi della polemica nei confronti dei parlamentari che hanno aderito al gruppo ALA anche attraverso l’utilizzo della stampa contigua e familiare alle posizioni del Cavaliere“. Lo dice, in una nota, il senatore Vincenzo D’Anna, portavoce del gruppo Alleanza Liberalpopolare-Autonomie.
“E certamente lecita ogni critica – prosegue D’Anna –, ma dare del voltagabbana a coloro che non hanno cambiato opinione sull’espressione di un voto favorevole alla legge di riforma del Senato, è davvero paradossale. Soprattutto se a dirlo sono coloro che, immotivatamente, oggi asseriscono l’esatto contrario di quello che asserivano appena sei mesi fa“.
“Per quanto mi riguarda – continua D’Anna – vorrei, tra l’altro, evidenziare che a distanza di un anno sono passato dall’appellativo di ‘ribelle’, minacciato di espulsione per aver criticato il Patto del Nazareno (e il Ddl Boschi che ne scaturì), a quello di ‘traditore’ per aver ipotizzato una prospettiva futura di aggregazione dei moderati nel futuro partito della Nazione a sostegno di Matteo Renzi il quale, fino a non molto tempo fa, veniva addirittura definito da Berlusconi come il suo naturale erede“.
“Non si è mai visto – aggiunge il portavoce di ALA – un voltagabbana che resti tra i banchi dell’opposizione senza percepire alcuna gratificazione politica, né fu mai accertato il consumarsi di un tradimento politico da parte di coloro che sono stati abbandonati a se stessi da un partito posto in stato di liquidazione. Un partito – conclude D’Anna – passato dalla rivoluzione liberale concepita dai maitre a penser di un tempo, alle maitresse a penser che oggi lo dirigono“.
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(Foto Roberto Monaldo / LaPresse)