(VIDEO) Caserta. Presa banda di rapinatori che terrorizzava l’agro aversano
In data odierna, all’esito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Casal di Principe hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare, emesse dall’Ufficio GIP del Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di 5 persone indagate a vario titolo di rapine aggravate e di detenzione e porto illegale di armi.
L’indagine, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Casal di Principe, anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, ha in primo luogo consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di tre dei cinque indagati in relazione a:
- rapina in abitazione, commessa la sera del 17.02.2015 in Casapesenna (CE), quando quattro persone, con un quinto complice che fungeva da “palo”, facevano irruzione, con il volto coperto e armate di pistola e coltelli, all’interno dell’ abitazione di due anziani coniugi, asportando circa 7.000 euro in contanti e diversi oggetti in oro;
- rapina, commessa in data 08.03.2015 in Casapesenna (CE), presso un distributore di carburanti.
Per entrambi gli episodi gli stessi Carabinieri avevano già dato esecuzione, in data 27.04.2015, a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di altre persone, indagate a vario titolo per tali eventi delittuosi.
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Si aggiunge che, nel corso delle perquisizioni locali, venivano rinvenuti e sottoposti a sequestro, presso l’abitazione di Di Domenico Mario, un fucile cal. 12 marca Browning con matricola abrasa e canne sezionate, un fucile sovrapposto cal. 12 marca Breda, oggetto di furto denunciato il 30.03.2014 presso la Stazione di Frignano e n. 21 cartucce cal. 12, nonché presso l’abitazione di Cioffo Antonio una pistola a salve, riproduzione di Beretta FS cal. 9 e n. 10 cartucce cal. 9 a salve.
Elenco arrestati:
– DI DOMENICO MARIO, cl. 1985, di Casal di Principe;
– VOLPICELLI NICOLA, cl. 1983, di Gricignano d’Aversa;
– CANTIELLO RAFFAELE, alias “O PROFESSORE”, cl. 1988, di Casal di Principe;
– CIOFFO ANTONIO, alias “MANGIACANE”, cl. 1970, di San Cipriano d’Aversa;
– ABATE RAFFAELE, cl. 1985, di Villa Literno;
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Sono stati, inoltre, raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico degli altri due dei cinque indagati in relazione ai seguenti eventi delittuosi:
- rapina presso un supermercato, commessa in data 31.01.2015 in Casal di Principe (CE), con la seguente dinamica: due persone, con il volto coperto e armate di un fucile a canne mozze, dopo aver minacciato impiegati e clienti, asportavano dalla cassa circa 4.000 euro in contanti;
- rapina presso un supermercato, commessa in data 11.02.2015 in San Cipriano d’Aversa (CE), avvenuta con le medesime modalità, nel corso della quale i rapinatori sottraevano dalla cassa circa 300 euro in contanti;
- rapina presso un Bar Tabacchi, commessa in data 20.02.2015 in Casal di Principe (CE), avvenuta con le medesime modalità, che fruttava un bottino di circa 3.600 euro in contanti; nella circostanza, uno dei rapinatori esplodeva in aria un colpo di fucile a scopo intimidatorio;
- tentata rapina presso un supermercato, commessa in data 07.03.2015 in Villa Briano (CE), con la seguente dinamica: una persona, con il volto coperto e armata di un fucile a canne mozze, tentava di irrompere all’interno dell’esercizio pubblico; nella circostanza, l’azione delittuosa non veniva portata a compimento grazie all’intervento di un cittadino albanese, presente sul posto, il quale riusciva a disarmare il rapinatore, costringendolo, alla fuga unitamente al complice che lo attendeva in auto.
Nei confronti del coraggioso cittadino albanese è stato richiesto il rilascio di un permesso di soggiorno straordinario per motivi di giustizia. Un giovane albanese irregolare – Roland Muca, 32 anni – ha sventato una rapina in un supermercato di Villa di Briano (Caserta) che i banditi stavano per mettere a segno lo scorso 7 marzo armati di fucile a canne mozzate. Roland si avventa sul rapinatore armato dando il via a una colluttazione al termine della quale riesce a disarmare il bandito che poi fugge. L’arma è stata poi recuperata dai militari che hanno chiesto la concessione di un permesso di soggiorno straordinario.