Caso Luigi Ciaramella, il processo rischia la prescrizione
Il giorno 23 ottobre 2015, davanti al GIP di Santa Maria Capua Vetere, ha avuto luogo un’udienza relativa all’omicidio stradale colposo di Luigi Ciaramella.
I familiari di Luigi Ciaramella e l’Associazione mamme coraggio e vittime della strada onlus (AMCVS), costituitasi anch’essa parte civile, sono rappresentati dall’avvocato Davide Tirozzi, del Foro di Verona. Sul banco degli accusati, i responsabili della manutenzione del tratto stradale su cui il giovane Ciaramella ha perso la vita, urtando contro un palo non collocato alla distanza di sicurezza minima dalla carreggiata prevista dalla legge. Da tenere presente che il tragico evento ha avuto luogo ben sette anni fa precisamente il 31/07/2008, ma che solo recentemente il pubblico ministero ha ritenuto opportuno coinvolgere nell’inchiesta i tecnici ora rinviati a giudizio.
C’è il serio rischio che, proprio a causa del ritardo con il quale si è cominciato ad indagare i tecnici, il prossimo gennaio scatti la prescrizione. Il PM, infatti, in maniera francamente inspiegabile, ha ritenuto opportuno formulare il capo d’imputazione in base al comma 1 dell’articolo 589 del codice penale e non del comma 2 (che prevede pene e prescrizione più ampie), nonostante “il fatto” sia stato palesemente “commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale”.
Inoltre, solo ad inizio di udienza l’avvocato Tirozzi è venuto a sapere che la sua richiesta di poter citare civilmente i tecnici rinviati a giudizio e le loro amministrazioni di appartenenza, era stata accolta dal GIP. Davanti alle rimostranze dell’avvocato Tirozzi per non aver ricevuto prima alcuna comunicazione in tal senso, il giudice ha spiegato che è abitudine, in quel tribunale, che gli avvocati si attivino per informarsi, senza che arrivi loro alcuna comunicazione ufficiale.
A questo punto, essendo stata disattesa la norma circa l’obbligo di comunicazione alle parti, la richiesta di rinvio, da parte di Tirozzi, per poter procedere alle citazioni civili dei tecnici, è stata accolta dal GIP, fissando come data della prossima udienza il 19 febbraio 2016. Se il PM non riformulasse il capo d’imputazione e non lo facesse neanche il giudice, l’udienza del 19 febbraio, essendo nel frattempo scattata la prescrizione, sarebbe anche l’ultima.
Vogliamo credere che, da parte del PM, ci sia una reale volontà di perseguire penalmente i presunti responsabili della morte di Luigi Ciaramella e che proceda, com’è logico che sia, ad una pronta riformulazione del capo d’imputazione, rimediando all’errore compiuto, senz’altro per distrazione, di dimenticare che il fatto è stato “commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale.
Biagio Ciaramella
AMCVS