Gesti sessisti, D’Anna: “Sottoposto a gogna mediatica. Da lunedì sciopero della fame”
“All’esito del filmato messo in onda durante la trasmissione “Striscia La Notizia”, dal palese esame del labiale, emerge chiaramente quel che ho sempre detto circa le frasi e i gesti da me prodotti in Aula. Insomma: quanto ho ripetutamente affermato finora è vero, nel senso che quei gesti mimavano quelli poc’anzi provocatoriamente rivolti dalla senatrice Lezzi del M5S, nei confronti dei senatori Falanga e Barani“. Lo dice, in una nota, il senatore Vincenzo D’Anna, portavoce del gruppo ALA (Alleanza Liberalpopolare-Autonomie).
“L’intransigente difesa della mia onorabilità mi impone di chiedere con forza al presidente del Senato Pietro Grasso, l’esibizione di tutti i filmati a sua disposizione. Filmati che riprendono l’Aula nella seduta pomeridiana di venerdì scorso, ivi compresi quelli delle telecamere di sicurezza posti alla sua esclusiva disponibilità“.
“Alla richiesta di tali filmati da parte di diversi componenti del Consiglio di Presidenza – spiega ancora il parlamentare – Grasso ha ufficialmente dichiarato di averli visionati personalmente e di non avervi rinvenuto alcunché di provocatorio da parte del M5S. Tale affermazione è falsa. Impegno quindi l’onore della seconda carica dello Stato, ad accertare, come suo dovere, i fatti nel loro reale contesto e dimensione e a rendere pubblici, sia ai senatori che alla stampa, tali filmati. Rinuncio al contempo – continua D’Anna – alla rivendicazione dei miei diritti di senatore e non presenterò alcuna istanza o memoria difensiva per ottenere la revoca della sanzione inflittami (come da qualche parte pure mi si suggerisce). Fino a quando il Consiglio di Presidenza e successivamente la stampa, ovvero la pubblica opinione, non saranno stati resi edotti sui filmati di cui innanzi, entrerò in sciopero della fame. E lo farò fino a quando non avrò avuto soddisfazione e non mi sarà resa giustizia all’indomani della gogna mediatica alla quale mi ha esposto la superficiale, non regolamentare e avventata decisione del presidente del Senato” conclude D’Anna.