“La bellezza trionfa sul malaffare”, apre centro arte e cultura
Da simulacro del malaffare a tempio di bellezza e di cultura.
Saranno Giuseppe Paolisso, rettore della Seconda università di Napoli, e Marcello De Rosa, sindaco di Casapesenna, a inaugurare, domani (24 ottobre), alle 10.30, il “Centro di aggregazione giovanile per l’arte e la cultura”, bene confiscato alla camorra; la cerimonia si terrà al civico 11 di via Cagliari, a Casapesenna, cittadina del casertano. Oltre a Paolisso e a De Rosa, saranno presenti, tra gli altri, il presidente del consorzio Agrorinasce, Immacolata Fedele, l’amministratore delegato del consorzio, Giovanni Allucci, Salvatore Di Bona dell’associazione “Terra nuova”, Elisabetta Garzo, presidente del Tribunale di Napoli Nord, Franco Malvano, delegato del Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, la senatrice Rosaria Capacchione, componente della Commissione giustizia e della Commissione d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, il deputato Antimo Cesaro, membro della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza e i rappresentanti delle istituzioni scolastiche di Casapesenna e dell’Agroaversano.
Il centro sorge in una villa confiscata a Luigi Venosa, affiliato al clan di Casal di Principe. Lo spazio, restituito alla comunità grazie a un progetto di riconversione promosso da Agrorinasce e finanziato con i fondi del PON “Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno”, ospita un caffè letterario, una sala scultura, una sala pittura e una sala per incontri e dibattiti; la struttura è stata assegnata all’associazione “Terra nuova”, dedicata a Pasquale Miele e ad Antonio di Bona, vittime innocenti della camorra.
«Sono 138 – rivela Allucci – i beni confiscati amministrati da Agrorinasce: per ognuno abbiamo pensato a destinazioni che potessero testimoniare il cambiamento in atto, nella direzione di progetti sostenibili da un punto di vista economico. Per noi i beni confiscati non sono solo il segno della vittoria dello Stato sulla criminalità, né è possibile ridurli a mero strumento di propaganda. Sono, piuttosto, una risorsa, una fonte di conoscenza, di reddito sano, di scambio, di crescita. Guardando indietro a vent’anni fa – aggiunge Allucci –, ci rendiamo conto che tanto è cambiato: basti pensare a quanto era difficile allora trovare maestranze e tecnici disposti ad entrare in una villa come quella di Casapesenna. Ora sono loro a contattarci da tutta Italia».
«L’inaugurazione del centro di via Cagliari – prosegue il sindaco De Rosa – è un altro importante tassello che si aggiunge al rilancio di un territorio martoriato dalla criminalità organizzata. Il riutilizzo dei beni confiscati è un piccolo miracolo che ci consente di sentirci tutti vittoriosi, ma ben consapevoli che la guardia non potrà mai essere abbassata».
Nella stessa mattinata, sarà aperta al pubblico la mostra “Ars Felix. Gli anni Settanta all’ombra della Reggia” (leggi qui), curata dal critico d’arte Luca Palermo e da Gaia Salvatori, docente di Storia dell’arte contemporanea alla Sun; sarà visitabile fino al 24 gennaio 2016. Per tre mesi, nella villa del boss dei casalesi campeggeranno opere di Aldo Ribattezzato, Alessandro Del Gaudio, Andrea Sparaco, Antonello Tagliafierro, Antonio De Core, Attilio Del Giudice, Bruno Donzelli, Carlo Riccio, Crescenzo Del Vecchio, Gabriele Marino, Gianni De Tora, Giovanni Tariello, Livio Marino Atellano, Lorenzo Riviello, Luigi Castellano, Mafonso, Mario Persico, Mimmo Paladino, Paolo Ventriglia, Peppe Ferraro, Raffaele Bova, Renato Barisani, Riccardo Dalisi, Rino Telaro e di Salvatore Di Vilio. Entrambi gli eventi sono organizzati dalla Sun e da Agrorinasce, con il patrocinio del Comune di Casapesenna e in collaborazione con le associazioni “Terra nuova” e “Terra blu”, con il centro culturale “Il Pilastro” e con la fondazione “Polis”.