MATERICA La scienza come (non) te la immagini

Si inaugura giovedì 15 ottobre alle 18.00 negli ambienti del percorso di Napoli Sotterranea gestita dalla LAES, Libera Associazione Escursionisti Sottosuolo, in Via Chiaia 216, la mostra di fotografia scientifica MATERICA di Michela Alfè e Mauro Caccavale. Inserita nella rassegna ‘Futuro Remoto’ promossa da Città della Scienza, resterà aperta fino a lunedì 19 ottobre. Orari: giovedì 18.00-21.00, venerdì-domenica 10.00-20.00, lunedì 10.00-13.00. Ingresso gratuito. All’inaugurazione, degustazione di vini offerti dalle ‘Cantine Rao’. Lunedì 19 ottobre dalle ore 18.00, evento di chiusura ospitato  dall’Hotel Palazzo Caracciolo, Via Carbonara 112.  L’iniziativa vede il contributo della Install srl. La nota introduttiva al catalogo è a cura dell’Ufficio Stampa del CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Un film ultrasottile di melanina-grafene, materiale biocompatibile ritratto in microfotografia che diventa una mappa geografica tridimensionale, gel utilizzati per veicolare farmaci attraverso i cerotti, che ricordano l’oro. Sono alcuni dei soggetti della mostra di fotografia scientifica MATERICA.

Venti scatti fortemente evocativi in formato 50×50, principalmente di materiali di ultima generazione, di fondamentale interesse per l’ambiente e l’energetica i quali, sebbene solidalmente ancorati alla loro natura scientifica tramite rigorose didascalie, suggeriscono ulteriori visioni oltre quelle rappresentate, giocando con l’immaginazione per cogliere il lato estetico nella ricerca di frontiera.

L’iniziativa che rappresenta il tentativo degli autori Michela Alfè e Mauro Caccavale, rispettivamente chimico e sismologo del CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche e artisti fondatori nel 2011 del collettivo O-ring Art Studio, già protagonisti della mostra Heartquake (www.oring-artstudio.eu/Heartquake.html), di conciliare il punto di vista scientifico con quello artistico attraverso la fotografia, ben si inserisce nel tema della ventinovesima edizione della manifestazione ‘Futuro Remoto’, dedicata quest’anno alle Frontiere.

A cominciare dal luogo scelto e fortemente voluto: l’affascinante sottosuolo napoletano con le sue cave di tufo il quale, sebbene rappresenti un ambiente difficile dato l’elevato tasso di umidità, suggerisce al tempo stesso il corto circuito tra la ricerca mirata alla produzione di nuovi materiali e l’alchimia, disciplina antica, antenata e paleogenitrice della chimica.

Un invito a guardare oltre e fare un percorso che comincia con la discesa nel sottosuolo, dove vengono mostrati i risultati di un lavoro scientifico apparentemente freddo e razionale, ma in grado di creare ulteriori rimandi e soggettive associazioni simboliche.

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Redazione

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