Musei, prosegue la riforma Franceschini: nuovi direttori in Campania
La riforma Franceschini si è completata con l’avvio del procedimento di nomina dei direttori dei 269 musei statali dei poli museali regionali. Selezionati tra il personale interno del ministero, sono 114 – tra funzionari storici dell’arte, architetti e archeologi – le figure che dal 5 novembre entreranno nel pieno delle loro funzioni in Italia per guidare queste nuove realtà chiamate a dotarsi di un proprio statuto e adottare una contabilità certa e trasparente.
A Napoli sono 5 i musei statali e i monumenti interessati: la Tomba di Virgilio, il Museo Nazionale della ceramica “Duca di Martina”, il Museo di San Martino, Palazzo Reale, il Museo “Diego Aragona Pignatelli Cortes” e Castel Sant’Elmo.
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In Campania sono invece 16 gli istituti interessati, dalla Reale tenuta del Carditello a San Tammaro alla Certosa di San Lorenzo a Padula passando per la Certosa di San Giacomo a Capri, il Museo Archeologico Nazionale della Valle del Sarno, la Grotta Azzurra di Anacapri, il Palazzo di Tiberio e Villa Jovis a Capri, il Museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia a Bacoli, il Museo archeologico dell’Agro Atellano a Succivo, il Museo Archeologico di Calatia a Maddaloni, il Museo Archeologico di Eboli, il Museo Archeologico di Teanum Sidicinum, il Museo Archeologico nazionale dell’antica Allifae, il Museo archeologico nazionale del Sannio Caudino a Montesarchio, il Museo del Palazzo della Dogana dei Grani a Atripalda, il Museo di San Francesco a Folloni di Montella e il Museo storico archeologico di Nola.
“Finalmente il nostro Paese – dichiara il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini – si è dotato di un sistema museale statale moderno e dinamico. I musei non sono più uffici delle Soprintendenze ma realtà a sé stanti, capaci di gestire programmazione e risorse. Un deciso salto in avanti verso la piena valorizzazione del patrimonio culturale nazionale”.