Riapre il piccolo teato CTS grazie ad Angelo Bove e Paola Pollastro
Torna a Caserta e torna a casa il piccolo teatro Cts. E i protagonisti sono ancora loro, Angelo Bove e Paola Pollastro. Sono trascorsi circa venticinque anni da quando nel 1991 furono gli antesignani dei teatrini off in città. Riapre in via Louis Pasteur 6, in zona Centurano.
Si terrà martedì 27 alle ore 19 la conferenza stampa – festa per il teatro con la presentazione della nuova stagione, la sedicesima, con un cartellone che conta circa 30 spettacoli. Esordio sempre il sabato alle ore 21 e replica la domenica alle 19. E sarà “Il segno di Giotto” per la regia di Pippo Cangiano, interpreti Peppe De Vincentis e Riccardo Citro, a inaugurare la rassegna il 31 ottobre, con replica il primo novembre.
All’incontro con i giornalisti hanno confermato la loro presenza molti dei nomi presenti in cartellone, da Lucio Allocca a Enzo Merolla, a Sandro Dionisio, ad Antonella Monetti, a Ottavio Buonomo, a Corrado Taranto, a Stefano Ariota, a Gino Accardo, a Fabio Brescia, a Beatrice Baino.
“Dopo alcuni anni di vagabondaggio teatrale – scrivono Angelo Bove e Paola Pollastro – si ricomincia con un abbraccio non scontato, col nostro ritorno al punto di partenza: Caserta. Questo viaggio, quindi, ricomincia col presentare un nuovo percorso culturale, oltre che un nuovo spazio teatrale, forse il preludio di uno scambio di esperienze e di prospettive sicuramente alla stregua del nostro modo di essere e di agire, giusto o sbagliato che sia, ma questo è il nostro percorso di vita, scevro da qualsiasi eventuale forma di presunzione, ma cuore pulsante del nostro universo esistenziale, ivi compreso la nostra privata dimora: la nostra casa a favore della nuova struttura teatrale del nuovo Piccolo Teatro Cts”.
Non a caso il titolo della rassegna è proprio “A casa di Angelo e Paola”. Il piccolo teatro Cts nasce con 50 posti a sedere. La sala è dotata di luci teatrali, fonica e schermo per le videoproiezioni professionali. In fase di organizzazione ci sono corsi di dizione per bambini e adulti.
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Dopo alcuni anni di “vagabondaggio teatrale” si ricomincia con un abbraccio non scontato, col nostro ritorno al punto di partenza: Caserta. Questo viaggio quindi, ricomincia col presentare un nuovo percorso culturale, oltre che di un nuovo spazio teatrale; forse il preludio di uno scambio di esperienze e di prospettive sicuramente alla stregua del nostro modo di essere e di agire, giusto o sbagliato che sia, ma questo è il percorso di vita di Angelo e Paola Bove, scevro da qualsiasi eventuale forma di presunzione, ma cuore pulsante del nostro universo esistenziale, ivi compreso la nostra privata dimora: la nostra casa a favore della nuova struttura teatrale del nuovo Piccolo Teatro Cts. Per questa nuova stagione teatrale l’obiettivo del Piccolo Teatro Cts di Caserta, è quello di organizzare un percorso di rappresentazioni che, unificando le varie ricerche dell’arte teatrale, musicale, del cabaret, della commedia, del movimento corporeo, ecc. si propone di indagare sulle varie forme espressive per compiacere sempre di più le molteplici pretese di un pubblico vario, diverso. Creare una stagione teatrale che sia a misura di qualsiasi spettatore. Questo infatti è uno dei punti nevralgici delle nostre attuali politiche culturali, teatrali, che considerano imprescindibile integrare lo spettatore in un’idea di teatro contemporaneo più accessibile, meno autoreferenziale come il teatro cosiddetto sperimentale, di nicchia, ecc. L’altro elemento inevitabile del nostro lavoro di questo sedicesimo allestimento teatrale è la continua ricerca di spettacoli si di vario genere, ma che siano soprattutto di qualità. Le possibilità di rapporto che ha oggi l’arte teatrale con la realtà sono infinite, vari sono i modi ed i luoghi per intervenire sul recupero del senso teatrale. E quindi, quale teatro o cultura teatrale? se fosse possibile rispondere con una sola parola e dire nuovo o vecchio, probabilmente la ricerca di forme drammaturgiche alternative sarebbe null’altro che “accademia”. Come operatori teatrali, abbiamo l’obbligo morale di formulare risposte proprio in considerazione dei nuovi percorsi artistici che ormai da anni tendono a concretizzare in novità spettacolari, le intuizioni più moderne e irrituali nel lavoro di palcoscenico: ogni giorno si sente il fascino e 1′ ansia di interrogarsi su cosa significa fare teatro mentre sulle nostre teste passano messaggi per milioni di individui. Sono convinto che l’arte in generale passa attraverso gli interrogativi i dubbi, la conoscenza, la fantasia e il risveglio del pubblico stesso, quella parte che non sopporta più lo sciocchezzaio televisivo e la routine del “sistema” davanti agli eventi promulgati dai media . Il Cts è stato sempre dalla parte di chi accetta la necessità di cambiare senza strumentalizzazioni o interessi vari, condividendo il prezioso lavoro di “dissodamento” per portare il teatro a nuovi aspetti, così come abbiamo voluto sia definire che tendenzialmente seguire certe linee culturali di questa sedicesima stagione teatrale del Piccolo Teatro Cts: segnali, argini contro il “vecchio”. Intendiamo sostenere e promuovere anche le realtà e le esperienze di alcune giovani compagnie, nei differenti contesti che contribuiscono a formare la complessa identità culturale italiana. Secondo noi il settore della cultura deve divenire anche strumento per la promozione individuale e collettiva e fattore importantissimo di coesione sociale, oltreché farsi operatore attivo dei relativi meccanismi di sviluppo economico, culturale, sociale. Pertanto questo nuovo percorso del Piccolo Teatro Cts deve proseguire e resistere alla tentazione di “gettare la spugna” in un paese nel quale in mezzo ad un assordante fracasso mediatico il provvisorio mortifica ogni ragionevole tentativo di costruire finalmente una realtà culturale dalle pari condizioni e regole.
Angelo Bove e Paola Pollastro