Vomero, un “notte bianca” ammantata di legalità. Capodanno: “Solito caos, e disagi per i residenti”

Una manifestazione, quella della 4 edizione della “notte bianca”al Vomero, che quest’anno di ammanta di legalità, ma che nella sostanza resta simile a quella delle precedenti edizioni, che a molti residenti del quartiere collinare napoletano fa storcere il naso, dal momento che, a fronte di nessun palese beneficio, li costringerà a subire invece non pochi disagi.

Accoglienza tiepida anche da parte del terziario commerciale, sia per lo stato di degrado nel quale versano molte strade del quartiere, con buche e avvallamenti, sia per le preoccupazioni connesse ai possibili problemi derivanti dalla marea di persone che specialmente dalla periferie, come avviene abitualmente ogni sabato sera, attraverso la metropolitana collinare, si riverserà per le strade con prevedibili ripercussioni negative e senza alcun sostanziale incremento degli incassi, se si escludono le attività messe in piedi dalle bancarelle, specialmente di prodotti alimentari, confezionati e venduti in condizioni igienico-sanitarie quantomeno discutibili, e che nelle scorse edizioni invasero ogni centimetro quadrato del quartiere.

In una vasta area del quartiere che da piazza degli Artisti arriva fino a San Martino sarà impossibile, anche per i residenti, uscire o rientrare con la propria autovettura nelle proprie abitazioni a partire dalle ore 18:00 del sabato e fino a notte inoltrata, in base all’apposito dispositivo di traffico, varato con l’ordinanza n. 4 del 16 ottobre scorso – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari – . Nello stesso dispositivo è anche previsto il divieto di sosta con rimozione coatta, a partire dalle ore 8:00 dello stesso sabato e fino a notte inoltrata, in alcuni tratti di via Tito Angelini, di via Morghen e dell’intera piazza Vanvitelli”.

La realizzazione di manifestazioni di questo tipo – aggiunge Capodanno – andrebbe limitata ad alcuni spazi, come le isole pedonali, consentendo di conseguenza ai residenti di tornare a casa o di uscire liberamente dal quartiere con la propria autovettura, oltre a rendere possibile il transito per ragioni di lavoro, aspetto che interessa pure i ristoratori che il sabato sera inviano i loro prodotti fino a casa dei clienti”.

Anche per il commercio non si possono prevedere benefici – continua Capodanno –. Peraltro, in base alle esperienze degli anni scorsi, non credo che saranno in molti a rimanere aperti tutta la notte anche per paventati problemi di sicurezza e di ordine pubblico, pure alla luce della considerazione che una manifestazione del genere potrebbe rappresentare un facile richiamo per ladri, scippatori e delinquenti di ogni genere. Reputo che quelli che aderiranno al massimo prolungheranno l’orario di due o tre ore. Il commercio vomerese, notoriamente, attraversa una situazione di forte crisi, con decine di aziende che hanno abbassato le saracinesche, solo negli ultimi tempi. Più che di una notte bianca, peraltro organizzata di sabato sera, in un giorno dunque già di per se affollato di persone, occorrerebbero immediati interventi concreti sia di carattere amministrativo che legislativo, per dare ossigeno in maniera continua e sostanziale al terziario commerciale. Ma su questi aspetti si registra il silenzio più totale da parte delle istituzioni”.

Per quanto riguarda gli aspetti economici – aggiunge Capodanno – siamo ancora in attesa che venga pubblicizzato il bilancio complessivo della notte bianca degli anni scorsi per poter valutare i benefici rapportandoli ai costi sostenuti. Ci auguriamo che quest’anno vi sia più trasparenza al riguardo. Nei costi ovviamente occorrerà anche tener conto delle spese aggiuntive che si andranno a sostenere per il personale addetto, a partire da quello impegnato per garantire la sicurezza, che dovrà essere schierato in maniera massiva su tutto il territorio interessato, per finire a quello addetto alla pulizia delle strade, prima e dopo la manifestazione, passando per coloro che dovranno garantire il rispetto del dispositivo di viabilità, specialmente ai varchi dell’area pedonalizzata. Danaro pubblico che, a mio avviso,  poteva essere investito per ben altri più proficui scopi, come appunto riparare le strade da tempo dissestate”.

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Redazione

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