Casal di Principe. L’ANM in visita ai beni confiscati

Sui luoghi del riscatto. Nel pomeriggio di oggi (24 novembre), una delegazione di 20 magistrati del Tribunale di Santa Maria Capua Vedere e di Napoli è stata a Casal di Principe, nel casertano, per una visita ai beni confiscati nell’Agro Aversano.

Il tour è stato organizzato dall’agenzia per l’innovazione, lo sviluppo e la sicurezza Agrorinasce, in partenariato con l’Associazione nazionale dei nagistrati (Anm) del distretto di Napoli. Al suo arrivo, la delegazione, con a capo, tra gli altri, Monica Amirante, presidente Anm della sezione di Napoli, Marcello De Chiara, presidente della sottosezione Anm di Santa Maria, e Giuseppe Cioffi, presidente della sottosezione Anm di Napoli Nord, è stata accolta dal presidente di Agrorinasce Immacolata Fedele, dall’amministratore delegato Giovanni Allucci e dal sindaco della città Renato Natale nella sala delle conferenze dell’Università per la legalità e lo sviluppo, al civico 882 di corso Umberto I, esso stesso bene confiscato e amministrato da Agrorinasce.

La prima tappa è stata il bene confiscato a Egidio Coppola, in via Urano, ora “Casa Don Diana”, sede de “La luce vince l’ombra. Gli Uffizi a Casal di Principe”. Poi, è stata la volta del bene confiscato ad Alfonso Diana, sito, ancora vandalizzato, ma che sarà destinato per finalità sociali. Qui i magistrati hanno potuto ammirare le istallazioni di “Immobili resti”. Infine, il tour si è concluso nell’ex villa bunker di Luigi Venosa, in via Cagliari, a Casapesenna, dove, il 24 ottobre scorso, è stato inaugurato il Centro di aggregazione giovanile per l’arte e la cultura, per la visita alla mostra d’arte contemporanea “Ars Felix. Gli anni settanta all’ombra della Reggia di Caserta”, curata dal Luca Palermo e allestita in sinergia con la Seconda università di Napoli.

Sempre oggi, però in mattinata, anche l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) è stata a Casal di Principe per presentare il “Progetto Hermon”, il sistema integrato di geomonitoraggio dei beni confiscati (inserito nel Programma operativo nazionale “Sicurezza per lo sviluppo” Obiettivo Convergenza 2007-2013 Ob. Op. 2.7). Un efficace strumento cartografico di analisi dell’immenso patrimonio sottratto alle mafie, che estenda le informazioni presenti nel sistema “Re.gio” e supporti l’agenzia e gli enti territoriali nella gestione, nella destinazione e nel reimpiego dei beni.

Lo ha fatto nell’ambito di un convegno organizzato con Agrorinasce e il Forum del Terzo settore della Provincia di Caserta. L’incontro si è svolto all’Università per la legalità e lo sviluppo, con i saluti iniziali del sindaco Natale e di Allucci. Il progetto è stato già avviato in via sperimentale a Castel Volturno, Cancello ed Arnone, Mondragone, Villa Literno e nel Comune di Giugliano in Campania, in provincia di Napoli. «Siamo molto contenti di aver presentato “Hermon”  in un luogo simbolo della rinascita di queste terre, come Casal di Principe, comunità che ha tanti beni confiscati gestiti, peraltro, molto bene», ha dichiarato il referente dell’Agenzia per i beni confiscati, Gianpaolo Capasso: «Da qui getteremo le basi per esportare progetto in altri Comuni di Terra di Lavoro, della Regione Campania, dell’Italia», ha concluso.

Redazione

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