Pet therapy, Beneduce: “Una proposta di legge per definire processi terapeutici e riabilitativi”

Una proposta di legge per promuovere i processi terapeutici, riabilitativi ed educativi con il supporto di animali domestici.

È questo l’obiettivo del testo, firmato dal consigliere regionale Flora Beneduce (Fi), che intende recepire in tempi rapidissimi e “linee guida nazionali sugli interventi assistiti con gli animali” fissate quest’estate dalla Conferenza Stato – Regioni. L’iter legislativo è già stato avviato e presto arriverà in Assise.

Credo molto nella pet therapy, come terapia di supporto che si affianca a quella tradizionale – dice Flora Beneduce, componente della commissione che si occupa di Sanità e sicurezza sociale -. Infatti, con la partecipazione di animali domestici alle attività, agli interventi e alle cure si facilita l’approccio medico e terapeutico, in particolare con pazienti che non collaborano in modo spontaneo. Si attiva così un canale emozionale che stimolala partecipazione attiva e che conduce a risultati sorprendenti”.

La proposta di legge ha l’obiettivo di standardizzare i protocolli e fornire alla regione una regolamentazione chiara, in cui sono definiti gli ambiti applicativi di intervento delle Terapia assistita con animali (TAA), dell’Educazione assistita con animali (EAA) e dell’Attività assistita con animali (AAA). Nel testo, poi, vengono individuati gli animali ammessi e si stabiliscono le modalità per predisporre programmi che obiettivi terapeutici generali o specifici, ludici, ricreativi ed educativi commisurati alle esigenze del soggetto beneficiario.

Tali interventi sono predisposti da equipe multidisciplinari di lavoro, costituite da figure qualificate – spiega la Beneduce -. Tali programmi sono registrati all’Asl competente per territorio e sono esaminati dalla Commissione per la terapia e l’attività assistite con animali”.

Ed è proprio questo un elemento determinante nell’economia della proposta di legge. Tra le varie funzioni della Commissione ci sono l’esame dei programmi e dei requisiti professionali delle figure coinvolte nei progetti, la verifica della validità dei programmi, la proposta di linee guida e l’attività di ricerca per definire le buone pratiche in questo campo.

Ritengo che questa proposta fotografi un’esigenza sempre più avvertita dai pazienti – conclude la Beneduce –. Spero che la regione Campania possa avere presto una legge che consenta l’attivazione di un canale terapeutico, riabilitativo ed educativo non alternativo rispetto a quello tradizionale, ma sicuramente più incisivo. Sono sicura che questa legge migliorerà la condizione di vita, il benessere e la capacità relazionale di tanti pazienti, e i benefici per il Servizio sanitario saranno ben presto evidenti”.

Redazione

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