(VIDEO) Palmesano ad Openspace: “Io licenziato dalla camorra”
Il giornalista Enzo Palmesano lavorava per il Corriere di Caserta dal 1998, scrivendo principalmente di camorra e di ciò che succedeva a Pignataro Maggiore, “regno” del clan Lubrano, legato alla mafia corleonese da vincoli familiari.
Vincenzo Lubrano, morto nel 2007, è stato uno dei boss più temuti della camorra campana. Fu condannato all’ergastolo come uno dei mandanti dell’omicidio del 1983 di Franco Imposimato, sindacalista di Maddaloni e fratello del giudice Ferdinando Imposimato, che stava indagando sul riciclaggio di Cosa Nostra a Roma.
Enzo parlò anche dell’omicidio di Raffaele “Lello” Lubrano, figlio di don Vincenzo, ucciso nel 2002 nel corso di una faida fra pignataresi e casalesi. Le sue inchieste destavano notevole clamore e quindi l’insofferenza della camorra locale.
Come emerge da alcune intercettazioni, Vincenzo Lubrano chiese al nipote Francesco Cascella, attivo nel mondo del giornalismo sportivo presso una tv locale, di intervenire per impedire a Palmesano di scrivere ancora. Cascella incontrò quindi l’allora direttore del Corriere di Caserta, Gianluigi Guarino (ora direttore di un quotidiano online, ndr), ricordandogli il volere di don Vincenzo. Poco tempo dopo Palmesano fu effettivamente allontanato dal giornale.
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Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere si è pronunciato nel novembre 2014 stabilendo che l’unica causa dell’allontanamento di Palmesano è l’intimidazione operata dal boss della camorra.
È la prima volta che in Italia una sentenza del tribunale accerta che un giornalista è stato licenziato per ordine di un malavitoso. Ma per molto tempo nessuno ha scritto una riga su questa vicenda, né a livello locale, né a livello nazionale.
Oggi Palmesano ha 57 anni ed è disoccupato. Non ha più trovato lavoro e in un’intervista ha dichiarato: “Si è fatto il vuoto intorno a me dappertutto. Hanno paura a offrirmi una collaborazione, temono che qualcuno possa punirli”.