Welfare, Daniele: “Il rinnovo contrattuale, battaglia fondamentale di civiltà ed equità sociale”
Ieri Cgil, Cisl e Uil, ma anche tantissimi sindacati di settore, hanno manifestato per chiedere tutti, a gran voce, lo sblocco del rinnovo contrattuale della Pubblica Amministrazione.
È, infatti, dal 2009 che gli statali non vedono rinnovare il proprio contratto. 300 mila euro è la cifra messa a disposizione dal Governo con la Legge di Stabilità a fronte di una perdita stimata di 4500 euro per i dipendenti pubblici, spiccioli che vedrebbero entrare nelle tasche di ogni singolo lavoratore solo 5 euro a fronte di un rinnovo che avverrebbe con 6 anni di ritardo.
Ho ben chiaro che il rinnovo contrattuale della pubblica amministrazione deve essere attuato innanzitutto sulla capacità economica del Governo, ma credo che, a fronte di vari bonus elargiti, promessi e ipotizzati, non si possa lasciare, dopo anni di blocco del contratto, ritenuto illegittimo anche dalla Corte Costituzionale, i lavoratori statali con un pugno di mosche in mano. Il recupero del potere di acquisto dei salari deve, invece, rappresentare nel nostro paese una battaglia fondamentale di civiltà ed equità sociale.