Welfare, Daniele (PD): “Un nuovo sistema per il futuro del Mezzogiorno”
“La sinistra si deve caratterizzare per nuove forme di protezione sociale e, in modo particolare, per l’introduzione di un nuovo welfare meridionale che fornisca, attraverso lo smantellamento delle vecchie logiche assistenziali, anche alla luce dei cambiamenti sociali conseguenti a tanti anni di crisi, delle misure di sostegno sociale adeguate”. Lo dichiara il consigliere regionale dem Gianluca Daniele.
“Per questo, e per iniziare a rispondere a quella che considero una delle grandi questioni per il futuro del Mezzogiorno, ho presentato la proposta di legge sul reddito minimo di inserimento: ”Misure dirette ed indirette, di sostegno al reddito e di attivazione sociale”, provando a costruire un’idea concreta che tenesse ben presente il tema delle risorse.
Per questi motivi la proposta di legge si concentra soprattutto sul tema della povertà, individuando una soglia che definisce un intervento specifico di azione, e sul ricollocamento e la riqualificazione dei lavoratori over 55, che ben si collega ai provvedimenti di carattere nazionale, e che apre una questione determinante rispetto, soprattutto, alla cassa integrazione in deroga a zero ore che, in base alla riforma nazionale del lavoro, dal 2017 verrà totalmente superata.
Con le misure indicate, dunque, si vuole favorire l’inclusione sociale anche attraverso la formazione continua e delle nuove politiche attive del lavoro con la valorizzazione delle professionalità di quelle persone che, escluse dal ciclo produttivo, per diversi motivi, si trovano nell’impossibilità di tornare nel mondo del lavoro perché poco più che cinquantenni. Soprattutto pensando a queste persone e alle condizioni in cui versano mi sono detto che se un nuovo modello di sinistra riformista doveva nascere era da lì che si doveva ripartire.
Al centro di questa proposta di legge c’è la volontà di coniugare la scelta di fornire sostegno alle fasce più deboli con l’esigenza di non ricadere in vecchie logiche assistenzialistiche che tanto hanno danneggiato le politiche sociali della nostra regione. Per questi motivi ritengo più utile, rispetto ad altre proposte presentate in Parlamento, una proposta di reddito minimo di inserimento mirata su alcune priorità che sia anche in grado di essere compatibile con le esigenze economiche”.