Atitech, Lettieri: “Ricerca ed innovazione per crescere e assicurare livelli occupazionali”
“Oggi un’azienda, per continuare al meglio il proprio lavoro, per crescere e per assicurare livelli occupazionali, deve investire su innovazione e ricerca”. Così Gianni Lettieri, imprenditore e numero uno di Atitech, a margine del convegno all’Hangar Avio 1, per la presentazione del progetto Atima, Applicazioni di Tecnologie Innovative nella Manutenzione Aeronautica, finalizzato all’inserimento di aspetti di rilevanza ambientale inediti nel sistema di Healt Management dei motori a turbina aeronautici.
“Atima – ha spiegato Lettieri – è un consorzio di imprese, di cui Atitech è capofila e che realizza attività di ricerca sulla manutenzione dei motori. In questo ambito in particolare abbiamo strumenti efficaci ed è importante, in un momento di crisi economica, che un’azienda investa sulla ricerca in un settore importante come quello dell’aeronautica, soprattutto in una città come Napoli. Continuando in questa direzione – ha ricordato Lettieri – poniamo le basi per una programmazione a lunga distanza e assicuriamo livelli occupazionali per i prossimi vent’anni. Atitech è un’azienda che sta bene e in salute, che guarda al mercato e che si sta espandendo”.
Soddisfazione è stata espressa anche dal direttore tecnico Atitech Spa Pietro Pascale: “Lo studio che ha visto la collaborazione di Atima, l’università Partenope, Enea, Desa e Protomgroup, che si è occupata dell’attività di dissemination e di trasferimento tecnologico, è importante perché è iniziato qualche anno fa ed è arrivato a compimento, con una sua realizzazione pratica. Abbiamo realizzato un piano di prevedibilità delle performance dei motori – ha spiegato Pascale- Si tratta di qualcosa di non invasivo e che permette di poter risparmiare tempo. Fondamentale perché invece di fare lunghe ispezioni, che richiedono il fermo di un aeromobile, gli operatori possono rilevare la necessità o meno di manutenzione dalla sola indagine dei gas di scarico”. Grande successo dunque per l’esito dello studio, coordinato da Sergio De Luca, ingegnere e responsabile Ricerca e Innovazione in Atitech e che ha visto la collaborazione tra studenti universitari, e tecnici di Atitech.