Stabilità, D’Anna: “Governo pedali. Strada lunga per arrivare al liberalismo nelle istituzioni”

Se per presentare un correttivo abbiamo bisogno di un volume così corposo, significa che siamo ben lontani da quella idea di stato moderno e riformato che il presidente del Consiglio richiama in ogni suo intervento“. Lo ha detto,  intervenendo in aula nella discussione generale sulla legge di Stabilità, il senatore Vincenzo D’Anna, portavoce del gruppo ALA (Alleanza Liberalpopolare-Autonomie).

Non sono l’agiografo di Renzi – ha spiegato D’Anna – ma credo che nel suo intervento alla Leopolda, quando ha detto che in Italia deve finire la stagione dell’invidia per cedere il passo a quella dell’ammirazione, il premier abbia fotografato le sue reali intenzioni che non possono che essere condivise“. Insomma, ha proseguito il senatore di ALA: “il  merito deve diventare l’elemento costitutivo per il nuovo modello di Stato. Ma a quale merito si ispira questa manovra? A quello sbrigativo di rendere pleonastico l’intervento del Parlamento? Oppure al fatto che per modificare una legge bisogna trovarsi di fronte un tomo di queste dimensioni? Interroghiamoci piuttosto sugli aspetti che hanno portato a questo mostro burocratico chiamato finanziaria“.

Quando chiesero a Bertrand Russel a cosa servisse la filosofia – ha ribadito ancora il parlamentare di ALA – egli rispose che non serviva a risolvere le questioni, bensì a porre domande. E su questa base io chiedo al sottosegretario Morando se questo è un provvedimento che rinfocola le aspettative dello stato leviatano che tutto può nei confronti degli individui, oppure se sgravi fiscali e ammortamenti, pure previsti in manovra, vanno, invece, verso quella felice rivoluzione di stampo liberale che il presidente del Consiglio ci propina a ogni piè sospinto“.

Siete ancora figli dello statalismo” ha rincarato la dose D’Anna rivolto al sottosegretario Morando. “Prendete l’esempio della sanità – ha aggiunto – non sarebbe stato meglio vergare due righe e inserirle in riforma dicendo che pubblico e privato, a parità di condizioni tecnologico e strumentali, possono essere pagate con la stessa tariffa? Sarebbe bastata questa piccola aggiunta per risparmiare 20 miliardi su di un fondo che, evidentemente, non desta in voi alcuna preoccupazione. La strada per arrivare al liberalismo nelle istituzioni e nell’economia è ancora lunga. Dovete ancora pedalare molto” ha concluso D’Anna.

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Redazione

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