Caserta. Contrabbando internazionale di animali in un negozio: blitz Guardie Zoofile
Il giorno 13/12/2015, partendo da indagini pregresse ed al fine di confermare la veridicità delle informazioni assunte diverse pattuglie di Guardie Zoofile del Nucleo Investigativo di Aversa, coordinate e dirette dal Dirigente Tecnico Responsabile del Gruppo, Saverio Mazzarella, si dirigevano in località Caserta facendo irruzione in un esercizio commerciale, negozio di animali. Sussistevano infatti i presupposti che in quel negozio si contrabbandassero cuccioli di cani di pregiate razze provenienti dall’Est Europa e con documenti presumibilmente falsi prodotti sottobanco le cui fedeli riproduzioni contraffatte fossero quasi identiche agli originali, dietro compenso in danaro.
Le Guardie Zoofile si qualificavano per le proprie competenze chiedendo i documenti personali, quelli dell’esercizio commerciale e contezza al sig. D.C., proprietario del negozio ed originario di Caserta, degli attestati che comprovavano il legale possesso degli animali presenti all’ interno del negozio ed esposti per la vendita.
L’esito dell’ ispezione è risultato positivo in quanto venivano rinvenuti diversi animali, anche esotici, fra i quali spiccavano diversi, costosissimi e ricercatissimi cuccioli di cane razza Beagle e Cavalier King, pappagalli variopinti, serpenti, fringillidi, conigli, tartarughe e pesci tropicali. Dalle indagini è emerso che i cuccioli erano posti in vendita a 800,00 euro per i Beagle e a 1.400,00 euro per i Cavalier King.
FATTISPECIE PENALMENTE RILEVANTI:
- Dall’ analisi dettagliata dei documenti degli animali, confrontata con lo spigoloso controllo del microchip attraverso il lettore in dotazione, le Guardie Zoofile notavano subito che c’ era qualcosa di strano. Infatti, sui passaporti internazionali dei cuccioli si leggeva che i cuccioli erano nati in Agosto 2015. Ad oggi i cani dovrebbero avere un’ età reale di 4 mesi esatti. Orbene, i cuccioli rinvenuti nel negozio erano animali lattanti che non superavano l’ età di 27/28 giorni. Ad aggravare la situazione è stata la verifica dei numeri di microchip che indossavano i cani sottopelle, in pratica i numeri non erano quelli reali dei cani detenuti in negozio ma di altri cani nati in Agosto in Slovacchia e già venduti probabilmente sottobanco sul fiorente mercato clandestino di queste bestiole. Paradossalmente, il sig. D.C. non risponde palesando stupore circa l’ eventualità si dovesse trattare di microchip di altri animali, impiantati sui cuccioli rinvenuti nel suo negozio, in modo illegale.
- Il cuccioli non hanno nessun documento sanitario, nessun documento che ne attesti la tracciabilità genetica. Il sig. D.C. non aveva nessun tipo di documenti relativi a quei cuccioli in suo possesso ed espressamente in vendita, nemmeno quelli specifici che riguardano una attività ambulatoriale veterinaria relativa ai vaccini previsti nei tempi e nei luoghi idonei. Perseveranza illegale viene riscontrata analizzando la facile ipotesi quindi che non essendo originali i microchip giusti e reali di quei cani, neanche le vaccinazioni allora riguardano i cuccioli in questione, ma di altri esemplari nati in agosto. Inoltre si materializza una vendita illegale senza documenti dei cuccioli nati in agosto mentre i loro documenti ed i relativi microchip vengono sistematicamente impiantati a cuccioli importati dall’ Est Europa, completamente falsi. Un contrabbando nel contrabbando.
- I cuccioli in questione hanno subìto un trauma indescrivibile, essendo stati strappati alla madre ad appena una ventina di giorni dalla nascita. Reato gravissimo che si configura nell’ aberrante violazione della Legge 189/2004.
- Durante le perquisizioni venivano rinvenuti e sequestrati anche altri passaporti. Questi animali non erano presenti nel negozio e le Guardie chiedevano contezza di dove fossero gli animali.
- I serpenti delle specie Pitone Reale (Pithon Regius) erano detenuti in teche di vetro, senza lampade riscaldanti, senz’ acqua, senza nessuna condizione detenibile con la sua natura biologica. Si tratta di una detenzione quindi produttiva di gravi sofferenze. Inoltre il sig. D.C. esibiva documenti relativi ai certificati di cessione C.I.T.E.S. i quali, all’ analisi attenta delle Guardie esperte, risultavano falsi.
- Il pappagalli variopinti erano detenuti in gabbie all’ interno del negozio ed a richiesta, il sig. D.C. non mostrava alcun documento C.I.T.E.S. che ne attestasse il regolare possesso.
Provvedimenti adottati
Il proprietario del negozio sig. D.C. veniva sanzionato e denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord di Aversa per violazioni molteplici che vanno dal Maltrattamento animale, art. 727 c/2 c.p. così come modificato dalla legge 189/2004 ex art. 544-ter, e successivamente modificati dall’ art. 3 della Legge n. 201 del 04/12/2010;
- Traffico illecito di animali da compagnia, Legge n. 201 del 04/12/2010;
- vendita di cani di età inferiore ai due mesi, nonché detenzione e vendita di cani esteri non identificati e registrati.
- Ordinanza 06 Agosto 2008 art. 2 con l’ aggravante della violazione della Legge n. 201 del 04/12/2010 art. 5 c/1 e c/2;
- D.L. 633/1996 (Recepimento direttiva 92/65 modificata dal Regolamento 998/2003 art. 10 c/2 lett. b), e) e art. 10 c/2 della Direttiva n. 95/65/CEE, Mancanza di certificato sanitario, art. 19 c/1;
- Assenza del Registro di detenzione per le specie di fauna esotica ai sensi dell’ art. 5-bis della Legge n. 150/1192 (C.I.T.E.S.) ed in violazione dell’ art. 6 della stessa legge, così come previsto dal D.M. dell’ Ambiente del 08/01/2002 sottomesso al Reg. CEE n. 338/97.
Comminate sanzioni pecuniarie per un valore di 25.000,00 euro. Il Sequestro e le Operazioni di Polizia Giudiziaria Zoofila sono stati convalidati dai magistrati della Procura competente. Le indagini e le azioni repressive delle Guardie Zoofile di Aversa continueranno ad intensificarsi soprattutto nel periodo delle festività natalizie. In allegato foto probatorie del sequestro. Si autorizza per la divulgazione a mezzo stampa ed al trattamento dei dati ai sensi di legge. La notizia si è potuta divulgare solo oggi a causa del protrarsi delle indagini, ancora in corso.