Dipendenti comunali indagati per buste paga “gonfiate”

Gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Avellino, hanno dato esecuzione a tre provvedimenti di sequestro preventivo per il disposto importo di 162.000 euro a carico di altrettanti dipendenti del Comune di Atripalda di cui due irpini 59enni ed un 53enne di nazionalità elvetica, tutti responsabili, in concorso, di aver posto in essere un’attività illecita consistente nell’inserire nel sistema informatico, voci stipendiali non dovute in relazione ai livelli retributivi previsti per le qualifiche rivestite, disponendo altresì mandati di pagamento recanti importi maggiorati che venivano inoltrati alla tesoreria comunale che procedeva all’accredito dello stipendio. Le indagini che hanno consentito di acclarare la responsabilità dei tre impiegati comunali risalgono alla fine del mese di febbraio del corrente anno, allorquando veniva sporta formule denuncia, presso gli Uffici della Squadra Mobile, su presunte anomalie sul sistema informatico di contabilizzazione degli stipendi del Comune di Atripalda.

Nel corso dell’attività investigativa emergevano inconfutabili elementi di colpevolezza a carico dei tre dipendenti i quali, nel corso di questi ultimi anni, avvalendosi di conoscenze informatiche specifiche, si erano appropriati, a più riprese, di somme di denaro che venivano contabilizzate sulle rispettive buste paga. Lo stratagemma usato, grazie a conoscenze informatiche specifiche, consisteva nell’inserirsi all’interno del sistema, agevolati anche dalla loro funzione dirigenziale in seno al Comune, ritoccare a vantaggio i loro stipendi inserendo delle voci non corrispondenti all’effettiva attività prestate, formare dei mandati di pagamento falsati in modo da scongiurare il controllo ed inviare tali emolumenti taroccati alla tesoreria comunale, che emetteva i pagamenti degli stipendi.

In alcuni casi l’attività d’indagine ha permesso di individuare che le buste paga gonfiate venivano utilizzate dagli indagati per accedere a benefici di credito per la cessione del quinto dello stipendio presso alcune società di finanziamento, tutto ciò avveniva anche creando documentazione falsata a firma degli indagati seppur non competenti all’inoltro di tali istanze. Pertanto si è proceduto alla notifica dei provvedimenti agli indagati, alle banche ed agli altri istituti di credito ove risultavano presenti conto correnti ed altre disponibilità finanziarie riconducibili ai tre indagati.

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Redazione

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