Il Volta sempre “aperto”: tante le iniziative messe in campo
Occhio alle opportunità che l’Istituto Volta di Aversa può offrire. Ci si meraviglia che all’interno di un istituto professionale si possano organizzare iniziative di grido che coinvolgano notevolmente l’utenza, col desiderio di dare e ricevere al contempo. E’ una questione di visibilità e di inizio di presa d’opera. Estendere ciò che si fa al pubblico concretizza l’operatività di una scuola, facendo sentire i giovani più motivati verso lo stesso studio. Le attività a latere, se fatte con intelligente spirito interattivo, aprono la mente ed inducono ad incominciare a capire quali possano essere le prospettive future. Sfiliamo le diverse attività che si sono svolte e che continueranno di qui a poco.
Proseguiranno a gennaio alcuni incontri con l’Associazione RAIN dove l’Istituto Volta ha avuto la primogenitura in territorio aversano. L’argomento in questione è stato “l’omofobia”, trattato mediante il racconto personale di alcuni giovani e adulti. Un mondo che spaventa per la sua diversità, a volte spregiudicatamente marcata per la paura di non essere ben accetti. Un tabù della società circostante, forse comprensibile. Bisognerebbe intendere le reali motivazioni che inducono verso siffatte scelte, analizzare se si trattasse soltanto di istinti sessuali veri e propri o di desiderio totale di trasgressione. Occasioni come queste, se ben moderate, costituiscono il pretesto per capire, per capirsi e per far aprire coloro i quali risultano restii ad estendere quel magone interiore, difficilmente descrivibile ma istintivamente percepibile. Si è giunti sicuramente ad una plausibile conclusione. Attenti a non giudicare facilmente, si tratta di esseri umani con una loro dignità, seppur per molti innaturale, da accettare, se posta nei dovuti termini.
E’ stato inoltre trattato il Piano Nazionale Scuola Digitale dove si è dato avvio alla settimana dell’ “Ora del codice” realizzata in tutto il mondo dal 7 al 15 Dicembre. Ci si è aperti al pubblico il 14/12 e si sono organizzati esperimenti con programmazione di ARDUINO, sviluppo di codice di accesso al pensiero computazionale, con l’uso della stampante 3D. I giovani hanno risposto in modo straordinario, anche perché in possesso di una formidabile autonomia informatica, in gran parte impartita da una grossa equipe di docenti che da decenni si adoperano a professionalizzare i discenti dal punto di vista delle nuove tecnologie.
Si è trattato inoltre il tema della legalità, affrontando in modo scherzoso il problema con i comici di MADE IN SUD al TAM (Laboratorio Teatrale) di Napoli. Si è qui discusso anche della occasione di un futuro lavoro, in presenza di Mino Abbacuccio (attore, comico e regista). Si è inoltre rappresentata anche un’opera teatrale di Pirandello durante il quale i ragazzi hanno incontrato la compagnia ed hanno interloquito sull’autore in questione. Letteratura e teatro a stretto giro, un modo per avviare i giovani verso un preciso intendimento della cultura, non materiale avulso sbandierato sui banchi inutilmente, ma sapere utile ai fini della comunicazione esterna. Siamo in una società dove il dialogo viene a mancare sempre di più. Sarebbe il caso che la scuola costituisca i presupposti per imbandire un patrimonio individuale tale da poter essere competitivi nel mondo del lavoro. Gli istituti tecnici prevalentemente tendono ad offrire un’offerta formativa molto più propensa alla praticità. In tal caso, le figure strumentali hanno cercato di far interagire i giovani con realtà che abbinassero la cultura con l’arte. Anche dal punto di vista telematico, se vogliamo, i giovani necessitano di una buona dose di estro per poter creare quanto più programmi interessanti e stimolanti.
Questo e tanto altro ancora dovrà essere bandito all’interno dell’Istituto Volta, egregiamente gestito dalla dirigente Orsola Maria Laura Nicolella che, di fronte a tanto agire, si è palesata entusiasta e desiderosa di poter vedere fluire sempre di più tanti altri tipi di attività di questo genere: “Per i ragazzi vale la pena fare questo ed altro. Se giustamente motivati, il loro feedback è di notevole rilevanza. Mi compiaccio con il lavoro che si è fatto e che si continuerà a fare”.
Ilaria Rita Motti