Lavoro, D’Anna a Madia: “Basta discriminazioni tra lavoratori pubblici e privati”
Il senatore Vincenzo D’Anna, portavoce del gruppo ALA (Alleanza LiberalPopolare Autonomie), ha interrogato il ministro per la Semplificazione Marianna Madia nell’ambito del Question Time sull’argomento della “Riforma della disciplina del pubblico impiego e della dirigenza”.
“Chi ha un’idea dello Stato che non sia ontologicamente incapace di funzionare, uno stato, cioè, bolso e ridondante, sa bene che al di là di leggi, commi e codicini, la fatica degli sfaticati non la compra nessuno” ha esordito D’Anna. “Lei ed il suo governo – ha proseguito il parlamentare di ALA rivolto al ministro – avete la possibilità di segnare una pagina storica per il nostro Paese. La Cassazione, infatti, ha affermato che l’articolo 18 si applica sia nel comparto pubblico, sia in quello privato. Occorre dunque farla finita con questa odiosa discriminazione tra i lavoratori del privato e quelli del comparto pubblico“.
Per D’Anna: “Se non si introduce il criterio che responsabilizza i lavoratori pubblici, nel senso che chi non adempie al proprio compito può anche esser espulso (fatto salve le debite tutele), si potranno produrre tutti i commi e le circolari di questo mondo, ma non si avrà mai una Paese realmente efficiente. Lei, caro ministro Madia – ha ribadito D’Anna – continua a pagare tre milioni e mezzo di dipendenti per la sola giornata di presenza. Parlate di controlli più serrati. Ma chi custodirà i…custodi? A chi saranno demandati questo controlli? Ai nuclei di valutazione che sono pieni di sigle sindacali che già operano nella pubblica amministrazione o da qualche politico trombato? Il controllo deve essere terzo, altrimenti se la canteranno e se la suoneranno da soli. Qui non si tratta di abbattere lo Stato, ma di farlo funzionare“, ha concluso D’Anna.