Oltraggia la Polizia con foto postate su Facebook, denunciato giovane
Nei giorni scorsi gli uomini della Squadra Mobile di Enna – diretti dal Vice Questore Aggiunto dott. Gabriele Presti – hanno denunciato, in stato di libertà, un giovane ennese, N.G., classe 1995, per il reato di Vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle Forze Armate (290 co. 2° c.p.), in quanto, nella fattispecie, “postava” sul suo profilo “Facebook” due foto: in una veniva immortalato mentre, sdraiato sul cofano anteriore di una auto della Polizia di Stato con colori d’istituto, ostentava le dita medie delle mani, nell’altra, veniva ritratto con fare ironico seduto sul tetto di una vettura in uso alla Polizia di Stato con colori d’istituto.
I FATTI. Nei giorni scorsi, personale della sezione antidroga e contrasto al crimine diffuso della Squadra Mobile di Enna, procedeva ad accertamenti sul noto social network Facebook, constatando come nel profilo di un giovane, risultasse postata, quale immagine del profilo, una sua foto, che lo ritraeva mentre con fare beffardo si trovava seduto sul tetto di una vettura della Polizia di Stato in colori istituzionali, parcata sulla pubblica via. Inoltre, quale “stato” della copertina, si leggeva la frase “FINO A QUI TUTTO BENE”, chiaramente indicativa del fatto che l’autore non fosse ancora incorso in alcuna conseguenza di legge per il gesto di scherno. Controllando l’archivio fotografico del soggetto, i poliziotti, oltre alla foto citata, accertavano la presenza di una seconda immagine fotografica, nella quale il giovane N. G. risultava ritratto mentre esponeva le dita medie di entrambe le mani, con dileggio, disteso sul cofano anteriore di altra auto della Polizia di Stato, sempre con colori d’istituto, nell’occorso parcata in una piazza della città, Enna.
Gli accertamenti esperiti presso l’ufficio anagrafe del comune di Enna, consentivano di identificare il titolare del profilo Facebook, nell’odierno indagato N.G. Accertata l’antigiuridicità dei gesti, commessi al fine di schernire la Polizia di Stato e l’istituzione dello Stato che rappresenta, l’ennese N.G. veniva denunciato in stato di libertà presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna per il reato sopra indicato.