Trasporto irregolare di rifiuti, indagate due persone
Personale della Sezione della Polizia Stradale ha indagato due operai di una ditta romana, impiegati nel cantiere di Lozzo di Cadore.
Si sono concluse con il pagamento di 6.500,00 € e l’estinzione del reato le indagini scaturite da un controllo della Polizia Stradale di Valle di Cadore ad un autocarro che il 20 ottobre u. s. trasportava rifiuti lungo la SS 51 d’Alemagna Bis. I rifiuti, costituiti da circa 2 tonnellate di croste d’asfalto, erano trasportati da B. M. di 58 anni, residente a Campobasso e da A. G. di anni 21, abitante a Roma, in violazione della legge sui rifiuti che prescrive, per tali trasporti, la redazione di un apposito formulario e l’iscrizione all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali.
I predetti, assunti da una ditta romana aggiudicataria dell’appalto stipulato con A.N.A.S. per i lavori di manutenzione del viadotto di Lozzo di Cadore, sono stati sorpresi da una pattuglia del predetto reparto di Polizia Stradale, senza avere al seguito alcuna documentazione che garantisse il regolare smaltimento dell’asfalto raccolto nel corso delle attività di cantiere. La sinergia e la collaborazione del personale A.R.P.A.V. di Belluno, all’uopo richiesto e prontamente intervenuto in loco, che ha coadiuvato la Polizia Stradale in tutte le operazioni successive, ha consentito di deferire all’Autorità Giudiziaria i due dipendenti per il reato ipotizzato, punito con l’arresto da tre mesi ad un anno o con un’ammenda da 2.600,00 € a 26.000,00 €; reato che, in caso di condanna, prevede una sanzione fino a 24 volte l’ammenda comminata ai trasgressori così come al rappresentante legale della ditta per cui gli operai lavoravano. Una recente modifica del Testo Unico Ambientale, introdotta con la L. 68/2015, ha consentito ai trasgressori, una volta garantito lo smaltimento regolare dei rifiuti, di pagare in forma amministrativa, la prevista somma di 6.500,00 €, estinguendo, in tal modo, il reato.