Unicef si mobilita per i bambini

Il mondo è pieno di bambini abbandonati e indifesi, desiderosi di affetto di ogni tipo, ardenti di attenzioni continue e senza fine. L’Unicef è con loro, sminuisce i loro dolori, li accudisce nel tormentoso cammino della loro vita, gli fa interpretate la vita in modo diverso. La nutrizione, giustamente bilanciata e la salvaguardia della salute, sono degli straordinari punti salienti che l’Unicef propone e effettua, con la collaborazione di tante scuole e comuni amici che contribuiscono a diffondere questa solidarietà senza limiti. Di fronte ad una  vita senza tanti valori da proporre ma, ahinoi, soprattutto incline a sconfinare verso l’effimero, qui si propone il concreto. Parliamo, nella fattispecie di Aversa e della grande diffusione che l’Unicef stesso sta avendo nell’ambito della cittadina normanna. Venerdi 11 dicembre c’è stato un significativo incontro della suddetta associazione, presieduta da Emilia Narciso, insieme alla testimonial dell’Unicef,  Cecilia Amodio, presso l’accogliente BAR “ Rever” di Gianluca de Cicco. Una usanza che siffatto bar  ripete nel tempo, ovvero, quella di dedicare una delle giornate pre-natalizie a persone o bambini che necessitino di assistenza e di aiuto. Un modo di presentarsi  aiutando. Una serata che il De Cicco ha voluto emblematizzare con l’appellativo “Un aperitivo per la vita” nella constatazione vera che “ogni giorno 20.000 bambini muoiono per cause che possono essere prevenute ed ogni giorno l’Unicef lotta per portare a zero questo numero con interventi efficaci a basso costo, come le vaccinazioni che, sempre l’Unicef, distribuisce a quasi la metà dei bambini nel mondo, richiedendo inevitabilmente un continuo nostro aiuto”. Si può dare tanto con poco perché, ciò che è poco per noi, è abbastanza per tanti altri. Come chicca particolare della serata i gioielli ‘Zipper & Dream’, a mò di cerniera, che ci ricordano i mondi che devono avvicinarci, una catena che sottintende che i legami tra le persone  devono essere forti e solidi. Un avvicinarsi spontaneo al mondo della multiculturalità, dello stare insieme a prescindere da, del venirsi incontro vicendevolmente. Questo messaggio può riscuotere maggiormente valore proprio in questo particolare momento storico in cui, la pretestuosa guerra tra mussulmani e cristiani, conduce, inequivocabilmente, ad assumere atteggiamenti sempre più intolleranti verso ‘il diverso’. Differenziandoci nel comportamento tipico diverremo singolari e fautori impliciti di un vivere insieme, cosmopoliti a tutto giro. L’Unicef e il ‘coffee, food & drink Rever’ ne costituiscono un esempio.

Ilaria Rita Motti

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Redazione

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