Elezioni Portavoce Amici di Beppe Grillo, la posizione di Aversa a 5 Stelle

Proprio non va giù agli attivisti duri e puri l’invasione di campo nell’unico contenitore di idee e valori indipendente e slegato dalla vecchia partitocrazia cittadina.

Ricordo anzitutto, che le scelte locali, non sono riconducibili al Movimento nazionale ne direttamente correlate e che nessuno essendo candidato in una lista certificata rappresenta in alcun modo lo stesso. L’elezione del portavoce del meetup Amici di Beppe Grillo di Aversa, figura che deve rappresentare gli attivisti della città, nell’eventualità di una lista certificata dal Movimento Nazionale, prevista per il 21 gennaio 2016, viene interrotta, cancellando con un colpo di spugna tutte le regole stabilite, insomma si cambia tutto, ma a partita in corso.

Nella serata di giovedì, avvengono una serie di criticità che fanno sobbalzare non poco i presenti e che devono far preoccupare non poco chi di dovere (leggi qui). Alcuni attivisti vengono invitati ad alzarsi e a cedere il posto ad altri come se questi fossero padroni del ruolo, si cambia l’ordine del giorno, si cambia la lista dei votanti aventi diritto a proprio piacimento, si cancellano le deleghe per la votazione.

Compare la maggioranza “artificiale” dell’assemblea, un qualcosa che ricorda molto, certe tristi “primarie”, con iscritti al meetup, convocati, che negli ultimi otto mesi e più, nessuno ha mai visto in attività. A questo punto, e solo a questo punto, si accendono le telecamere del videoverbale. In quella forma di auto organizzazione politica che sono i meetup però esistono comunque valori che vanno rispettati e procedure di trasparenza che una volta stabilite non devono essere cambiate, visto che sono nate dalla stessa maggioranza.

Nel Movimento non si deve solo essere trasparenti e onesti ma lo si deve anche apparire. Il concetto dell’uno vale uno è sempre stato questo, nel rispetto della meritocrazia, indipendentemente dalle simpatie personali, individuare a prescindere la persona più adatta.

Ad Aversa, quindi Maria Grazia Mazzoni, con una sua storia personale (al di là del valore e della qualità della persona, si intende) che comunque viene da una precedente esperienza politica con la civica Democrazia e Territorio di cui è stata Presidente e candidata alle scorse amministrative e purtroppo collegata al PD,  non “appare” ad alcuni la più adatta.

Il tutto avviene attraverso una staffetta con l’altro candidato Nicola Grimaldi che (al di là del valore personale, si intende) prima si presenta, poi rinuncia, poi cambia idea, insomma… per di più, con una storia politica familiare “che appare” vicina ad un altro leader della politica locale, che è stato anche presidente del consiglio comunale di Aversa.

L’invasione della riserva di resistenza degli attivisti del M5s che si ritengono slegati dai poteri politici e dagli interessi di questa città è cominciata, con una lista che appena nata è già vecchia come un rudere. Una riserva di voti, alla quale attingere, dove la coscienza è un rottame. “Non volesse mai il cielo” che ci fosse stata ad Aversa una vera Rivoluzione democratica!

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Redazione

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