Aversa. ’25 gennaio San Paolo’: “Quella processione di camorristi!”
E nell’orecchio mi disse: “…Erano camorristi… ma non scrivere nulla”.
Cari Aversani, come ben sapete domani ricorre il 25 gennaio. Giorno della conversione del nostro Santo Patrono San Paolo, la città si appresta a festeggiare ed ad onorare le proprie tradizioni. Beh! in molti leggendo il titolo dell’articolo già avranno capito dove voglio andare a parare.
La situazione non è affatto cosi semplice e scontata e va sviscerata in vari punti perchè altrimenti si rischia di confondersi e fraintendersi, cosa che invece già sta accadendo ad opera di “corvi e cornacchie” ben ligie a seminare falsità tra il “popolino”.
Ricostruiamo fatti e circostanze:
Circa un mese fa, un comitato spontaneo composto da tutte persone (a mio parere) perbene e di specchiata moralità, scese in strada volontariamente per raccogliere le firme affinchè il Vescovo ripristinasse l’uscita di tutti i Santi così come avveniva fino a 25 anni fa (leggi qui). Insomma una richiesta da parte di un gruppo di persone amanti della propria terra di riappropriarsi delle proprie origini e tradizioni.
Tradizioni di una città calpestata nell’intimità sia ad opera del suo “gregge” di abitanti sia ad opera di una classe politica denervata e denervante. Nulla di strano e anomalo dunque! il comitato (poi definito da qualcuno sedicente..) raccolse circa duemila firme ma sopratutto rimise insieme tutte le circa dieci congreghe le quali dichiararono di farsi carico di ogni onere economico (se ce ne fosse qualcuno) e sopratutto si impegnavano a tenere una estrema sobrietà durante la processione. Presentato tutto al Vescovo, questo rispose negativamente, relegando le richieste dei cittadini a mero “folkrore”, a mera “nostalgia”.
Orbene qualcuno sobalzò e si ribellò. Sette delle dieci congreghe sottoscrissero un documento con il quale comunicavano al Vescovo che, non condividendo la sua posizione, non avrebbero partecipato alla processione del 25/1. Apriti cielo! Ben informati e confidenziali fonti (debitamente telefonicamente registrate) raccontarono invece di un dovere di obbedienza! In pratica una vera e propria pressione sulle stesse con l’eventuale ipotesi di commissariamento o di scioglimento. In molti dunque decisero di desistere in quanto essere commissariati avrebbe significato “mollare la presa” sulle nicchie delle cappelle del cimitero che in un modo o in un altro hanno sempre portato “linfa” ad alcune congreghe.
Dunque se è stato facile mettere a tacere le congreghe sotto la “velata minaccia” legata al vil danaro, non è certo stato facile tenere a bada le “anime pure” di coloro che effettivamente non hanno interessi economici ma solo l’interesse e il bene della città. E perciò scatta quella sottile macchina del fango…. (ndr quel sedicente comitato!).
Un famoso sacerdote Aversano al quale ho dato la mia parola di giornalista di non rivelare la fonte e sopratutto la mia parola di uomo, di non fare il suo nome, mi disse nell’orecchio ma ad alta voce:
“Quella processione era diventata la bancarella del torrone, una cafonata! Sopratutto era gestita dalla camorra. Per questo decidemmo di eliminarla (nel senso di far uscire solo San Paolo)”. E alla mia affermazione: “Ma sono passati 25 anni!”. Lui mi rispose “…lassa stà!!”.
Dunque, confermando la stima che nutro per il Sacerdote che conosco da tanti anni, mi trovo purtroppo d’accordo con lui quando parla di cafonata. Ogni congrega portava la sua banda musicale che invece dei cori sacri intonava “ho visto Maradona” e spesso la partecipazione della gente era relegata ad un mero “struscio”.
Non mi trovo d’accordo con lui sulle presunte infiltrazioni camorristiche. Quali interessi economici avrebbe avuto la camorra sulla processione? forse si è confusa qualche richiesta di mancia di qualche disoccupato che faceva il portantino con una richiesta di “camorra” che è tutt’altra cosa.
Adesso torniamo ai giorni nostri e a quei ragazzi che sotto al gazebo raccoglievano le firme. Un velato sibillio, forse opera della follia e scelleratezza umana, vorrebbe associare quelle persone (rei di amare la propria terra) a moderni “camorristi” aventi l’intenzione di ricavare chissà quale milionario profitto economico dalla processione. Ovvero descriverli come strumenti in mano a chissà quale potere occulto che vorrebbe tirare per la giacchetta il Vescovo.
Ma non crediate che della situazione se ne sia discusso nelle “cantine”. No! Tutt’altro! la situazione ha e ha avuto una grossa eco anche in pubblici ed ufficiali dibattiti (leggi qui).
Forse i cittadini Aversani non ci sono rimasti tanto male per la risposta negativa del Vescovo ma per il modo con la quale l’ha data (guarda qui). Oppure forse la processione e solo una delle tante cose legate ai monumenti e alle opere d’arte e alle tradizioni che alla cittadinanza non vanno giù. Tenere sotto chiave i tesori Aversani a molte non piace, come non piace aver limitato i percorsi e la durata di alcune processioni (ndr Madonna Addolorata).
Personalmente, pensavo di non andare domani alla processione perchè la ritengo non conformi alle tradizioni secolari della mia terra. Ma in questo modo avrei solo prestato il fianco a coloro che vogliono “tumulare” Aversa e gli Aversani. Io domani ci sarò in onore della storia, cultura e tradizione della mia Città e colori che la combattono non avranno vita facile fin quando ci saranno i ragazzi che hanno raccolto quelle firme…
di Stefano Montone