Caiazzo. Caos mensa, Cooperativa Antevorta: “Dopo aggiudicazione appalto, pressioni a lasciare”
È dallo scorso mese di ottobre che a Caiazzo (Ce), dopo una regolare aggiudicazione di pubblico incanto, che la mensa scolastica subisce disagi e disservizi a causa di attacchi lesivi, ingiustificati ed infondati da parte dell’amministrazione comunale alla CooperativaAntevorta, aggiudicataria dell’appalto. Attacchi di cui la Cooperativa, nel pieno rispetto del “Patto di Legalità”, ha informato e sta informando costantemente la Prefettura di Caserta.
Un comportamento anomalo ed ingiustificato, fatto di vistosi abusi di potere da parte dell’Amministrazione Comunale, iniziato il giorno dello stesso avvio del servizio di mensa, basato su fatti inesistenti su cui è stata emessa persino un’ordinanza di sospensione della fornitura. Nonostante una lettera distensiva e chiarificatrice inviata dalla Cooperativa alll’Amministrazione Comunale, questa per tutta risposta, e di domenica, emana una nuova ordinanza di proroga della sospensione del servizio, con un preavviso di revoca dell’incarico.
Quale epilogo della vicenda l’Amministrazione Comunale in data 13 gennaio 2016 emana una ordinanza sindacale di immediata sospensione del servizio, recapitando l’avvio di un procedimento di revoca, a danno della Cooperativa Antevorta.
La strumentalizzazione di singoli isolati episodi, sfociata in tale preavviso di revoca, è supportato dal parere di un legale di fiducia dell’Amministrazione di Caiazzo, nonostante lo stesso Dirigente del Settore, solo pochi giorni prima, dichiarava che non sussistevano i presupposti tecnici per una revoca. A sostegno di tale procedimento, il legale incaricato dell’Amministrazione Comunale parla del “venir meno del rapporto fiduciario”, dimenticando che gli appalti pubblici sono cristallizzati nel Bando di Gara e nel Capitolato di Appalto. E l’Amministrazione Comunale, nonostante diverse richieste della Cooperativa Antevorta di sottoscrivere il contratto, non ha voluto procedere in tal senso, volendo così mantenere il procedimento ancora nell’alveo del Diritto Amministrativo, molto più duttile ad interpretazioni di comodo.
La presunta tesi dell’ “inclinazione del rapporto fiduciario” è stata voluta e portata avanti dalla stessa Amministrazione Comunale, la quale con atti di palese abuso d’ufficio (in taluni casi ai limiti del codice penale) ha piegato a suo piacimento Leggi, Norme e Regolamenti emettendo senza i dovuti pareri sanitari una sequela di ordinanze di sospensione, adducendo inesistenti motivi di salvaguardia della Salute Pubblica, ed inserendoli in procedure di tutela amministrativa, che nulla hanno a che vedere con essa.
Tali ordinanze hanno di fatto generato una serie di disservizi a danno dei piccoli utenti e del loro diritto allo studio.
L’Amministrazione Comunale dovrebbe spiegare, se mai un risultato delle competenti ASL e/o dei NAS hanno definito scadente la qualità dei pasti, o sottolineato l’esistenza di elementi di pregiudizio per la Pubblica Salute. E dovrebbe anche spiegare, quali sono i motivi che inducono a sequestrare i prodotti della Cooperativa, senza avvisare le operatrici, per poi trasferirli alla ASL per sedicente presenza di muffa, in violazione delle prescritte norme a garanzia della Ditta.
“Certi che “ esiste pur sempre un giudice a berlino”, per giustizia dei fatti, per il libero esercizio di impresa e per salvaguardare i livelli occupazionali, non ci tratteremo più dal denunciare i continui abusi alle competenti autorità giuridiche ed istituzionali, sottolineando e quantificando il danno di immagine ed economico che deriva da tali assurdi comportamenti” dichiarano i responsabili della Cooperativa Antevorta.