Parco archeologico dei Campi Flegrei e di Ercolano diventano autonomi
“Ancora un passo avanti nella riorganizzazione del ministero dei beni culturali”. Così Franceschini ha presentato oggi in Senato il nuovo decreto che completerà la riforma del Mibact. La nuova organizzazione prevede importanti novità per la Campania dove verranno istituiti il Parco archeologico dei Campi Flegrei e il Parco archeologico di Ercolano che saranno gestiti da direttori scelti con bandi internazionali. Dopo il Museo di Capodimonte, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Parco archeologico di Paestum e la Reggia di Caserta si arricchisce l’elenco degli istituti autonomi del ministero in Campania. Un’ulteriore importante novità – già annunciata dal ministro nella sua recente visita a Napoli – è il definitivo passaggio dell’intero complesso dei Girolamini al Polo museale della Campania. In questo modo questo gioiello del patrimonio culturale avrà un unico direttore”.
“Ancora un passo avanti nella riorganizzazione del MiBACT, è la volta delle soprintendenze” – ha detto poi il ministro Franceschini, sottolineando come – “il ministero viene ridisegnato a livello territoriale per rafforzare i presidi di tutela e semplificare il rapporto tra cittadini e amministrazione. Le nuove soprintendenze parleranno con voce unica a cittadini e imprese riducendo tempi e costi burocratici. La riorganizzazione prosegue nella strada di valorizzazione del patrimonio. Vengono per questo istituiti 10 nuovi musei e parchi archeologici autonomi retti da altrettanti direttori che saranno selezionati con un nuovo bando internazionale”.
Il nuovo assetto del ministero presentato oggi dal ministro Franceschini prevede la creazione delle ‘Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio’. Con questo intervento aumentano i presidi di tutela sul territorio nazionale, che, proprio per l’archeologia, passano dalle attuali 17 Soprintendenze Archeologiche alle nuove 39 soprintendenze unificate (a cui si sommano le due soprintendenze speciali del Colosseo e di Pompei). La nuova articolazione territoriale, che realizza una distribuzione dei presidi più equilibrata ed efficiente, è stata definita tenendo conto del numero di abitanti, della consistenza del patrimonio culturale e della dimensione dei territori.