Vomero, via Luca Giordano: dopo un anno ancora lavori fermi
“I lavori che era stati pomposamente consegnati alla ditta appaltatrice in data 7 gennaio 2015, esattamente dunque un anno fa, assicurando residenti e commercianti, dopo un’attesa durata quattro anni e veementi proteste sfociate in pubbliche manifestazioni, che i lavori per la riqualificazione di via Luca Giordano, importante arteria del quartiere collinare del Vomero, sarebbero durati 300 giorni esatti, al punto che sul cartello di cantiere, quale data per la loro conclusione, veniva riportata quella del 2 novembre 20155, a distanza di un anno esatto, non solo non sono stati ancora completati ma sono, allo stato, addirittura fermi”. A segnalare l’ennesima “incompiuta” partenopea nell’ambito dei lavori pubblici a Napoli è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che più di una volta è intervenuto segnalando i ritardi ma anche l’inadeguatezza dei lavori in esecuzione, dal momento che, nel tratto dove essi sono stati già eseguii, non risulta neppure ammodernato l’obsoleto e insufficiente impianto per la pubblica illuminazione.
“La riqualificazione di via Luca Giordano, per realizzare la quale sono stati stanziati ben 600mila euro, riguarda il tratto che va da piazza degli Artisti fino all’incrocio con via Luca Giordano – ricorda Capodanno –. Invece, al momento, risulta realizzato solo il tratto che va da piazza degli Artisti fino all’ingresso principale del plesso scolastico Vanvitelli, in pratica circa il 50% dei lavori appaltati. Inoltre prima delle festività natalizie il cantiere fu smobilitato. Ebbene ci si aspettava che oggi, terminate le festività, esso venisse riposizionato nel tratto che ancora attende di essere riqualificato. Invece non c’è stato alcun movimento al riguardo né si ha notizia di una ripresa immediata dei lavori in questione”.
“Siamo alle solite – stigmatizza Capodanno –. S’iniziano i lavori stradali con tempi ben definiti, poi, nel corso dell’esecuzione tali tempi si allungano a dismisura, con notevoli ripercussioni e disagi sia per i residenti che per le attività produttive. Era già successo, in un recente passato, per i lavori sul ponte di via Cilea, dove per la restituzione alla viabilità di un tratto di strada di un centinaio di metri e della scala di collegamento con la strada sottostante, ci sono voluti cinque lunghissimi anni”.
“Nessuna meraviglia – prosegue Capodanno – se solo si prendano in considerazione altre opere pubbliche ancora in corso di realizzazione a Napoli. Il caso più eclatante, sotto gli occhi di tutti, che genera non pochi disagi, anche con ripercussioni negative sia sul trasporto pubblico che sul traffico cittadino, è quello della linea 1 della metropolitana, che quest’anno “festeggerà”, si fa per dire, i 40 anni dalla posa della prima pietra, avvenuta il 22 dicembre 1976, e per la quale, nonostante siano trascorsi ben otto lustri e siano passate ben due generazioni, non si sa ancora, esattamente, quando sarà completata”.
“Niente a che vedere con le opere pubbliche realizzate in altri paesi europei – puntualizza Capodanno –. Basti ricordare, solo per esemplificare, che i lavori per il tunnel sotto la manica, lungo quasi 50 chilometri, 37 dei quali posti sotto il mare, iniziarono il 1° dicembre 1987, oltre dieci anni dopo la partenza di quelli per il metrò collinare, e che l’inaugurazione dell’importante galleria ferroviaria, che costituisce il tunnel sommerso più lungo al mondo, avvenne il 6 maggio 1994. Praticamente dopo circa sei anni e mezzo, l’opera, che ogni anno trasporta più di 20 milioni di persone, risultava di fatto completata”.