Parti cesari fuori controllo in Campania, M5S presenta interrogazione a Ministero Salute

La situazione dei parti cesarei in Campania sembra essere fuori controllo. Ad affermalo i Deputati del Movimento 5 stelle in Commissione Affari Sociali che, proprio a questo proposito, hanno presentato un interrogazione parlamentare al Ministero della Salute per chiedere chiarimenti. Nel comunicato diffuso dai deputati si legge: “Il ricorso al parto cesareo, soprattutto in alcune realtà, ha raggiunto livelli anomali tali per cui vogliamo vederci chiaro. In particolare, spicca in negativo il caso della Campania, regione nella quale, in base ai recenti dati forniti dal Piano nazionale esiti, vi sono strutture nelle quali si arriva al 90% di cesarei . E’ forte il sospetto che il ricorso a questa pratica, che comporta maggiori rischi per la donna e per il bambino rispetto al parto naturale, in molti casi avvenga a scopo speculativo, al fine di ottenere rimborsi più elevati. Per questo chiediamo al ministero competente di avviare ispezioni per verificare che vengano rispettati gli standard quantitativi e qualitativi dell’assistenza ospedaliera e di studiare sanzioni o penalizzazioni più stringenti nei confronti degli istituti sanitari che ricorrono eccessivamente al taglio cesareo“.

Aggiungono i cittadini/onorevoli a 5 stelle: “Ricordiamo che il regolamento del ministero della Salute sugli standard quantitativi e qualitativi fissa al 25% la quota massima di cesarei primari per le maternità con più di 1000 parti e al 15% per le maternità con meno di 1000 parti. A fronte di questi indicatori, la realtà in Campania è davvero allarmante: in quella regione si concentrano 9 delle 10 strutture a più alta percentuale di ricorso al parto cesareo. Inoltre sono 35 strutture campane, tra quelle prese in esame dall’Agenas, che superano la soglia del 50%.

Per non parlare di alcune realtà presso le quali la percentuale di ricorso al parto cesareo raggiunge livelli impressionanti. Segnaliamo in tal senso tre casi, tutti su Napoli: Casa di cura Villa Cinzia (95,05%), Casa di cura Sanatrix (87,62%) e Casa di cura Villa Bianca (87,58%).
I conti non tornano ed è indispensabile che il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, disponga l’invio degli ispettori al fine di verificare se la realtà sia o meno quella riportata dai deputati del Movimento 5 stelle. Capire se qualcuno sta arricchendosi illecitamente, come ad esempio chi sposta i propri capitali in società offshore per eludere il fisco, o no. Con l’aggiunta del fatto che molto spesso alle pazienti viene suggerita l’assistenza in intramenia, costringendo famiglie a ricorrere a finanziamenti che si vanno ad aggiungere spesso alla rata del mutuo.

Redazione

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