Arzano. Nessuna interdittiva, la Senesi iscritta nella White List della Prefettura di Fermo

L’Ufficio Territoriale di Governo di Fermo dopo la vittoria ottenuta dinanzi al Tar  di Ancona dall’azienda marchigiana che si occupa della gestione dei rifiuti in diversi comuni della Campania tra cui Aversa e Castel Volturno per la provincia di Caserta ed Arzano e Melito per la provincia di Napoli, ha comunicato ufficialmente alla Società per Azioni attraverso il vice Perfetto  vicario Sebastiano Cento, di aver provveduto ad annullare il provvedimento interdittivo  e di aver inserito la società nella White List della Prefettura quale azienda non a rischio e  di aver  definitivamente annullato il provvedimento che già fu bocciato dai Giudici Amministrativi nel luglio del 2015.

La “white list” della Prefettura in cui ha sede l’operatore economico e che equivale a certificazione dell’insussistenza delle cause ostative alla partecipazione alle procedure di affidamento di appalti pubblici ed alla stipula dei relativi contratti. Più precisamente, consiste in un elenco, tenuto presso ciascuna Prefettura, in cui sono riportati i nominativi degli operatori economici operanti nei settori a rischio d’infiltrazione mafiosa.  In particolare, l’iscrizione in white list comprova l’assenza delle cause di decadenza, sospensione o di divieto di cui all’art. 67 del Codice Antimafia (D.Lgs. 159/2011) e l’assenza di tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi dell’impresa.

A darne notizia,  lo stesso manager e AD dell’Azienda Rodolfo Briganti che non trattiene la soddisfazione di rappresentare una delle migliori aziende nel panorama nazionale delle imprese operanti nel ciclo integrato dei rifiuti. Insomma,  ennesima vittoria che segue di pari passo quella giudiziaria, dopo che  la prima sezione del Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche aveva pronunciato sul ricorso 463 del 2015, il non doversi a procedere in relazione al provvedimento interdittivo emanato dalla stessa Prefettura di Fermo. Nota prefettizia  che mette la parola fine a un provvedimento che sin dalla prime battute era sembrato inconsistente per mancanza oggettiva di elementi anche lontanamente riconducibili ad eventuali contiguità con la malavita organizzata. Una sentenza e un provvedimento che rende  giustizia all’azienda con a capo il  manager Rodolfo Briganti che, proprio per aver denunciato tentativi estorsivi e malaffare è stata oggetto di diversi attentati incendiari e di sabotaggio proprio nei comuni di Arzano e Melito.

Giuseppe Bianco

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Redazione

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