Aversa. Arena (D&T): “Progetti e funzionamenti, opportunità che ci arriva dall’Europa”

Rachele Arena, vice-Presidente insieme a Filippo Panza dell’Associazione Politico-Culturale Democrazia & Territorio, affronta il delicato tema dei finanziamenti europei: “I programmi di finanziamento europei sono tra le poche occasioni per uno sviluppo economico intelligente, sostenibile e sociale. Essi allargano le prospettive e stimolano la creatività e a noi cittadini aversani la creatività certo non manca. L’Italia è tra i maggiori contributori dell’Unione Europea ma versa per le attività e la gestione congiunta più di quanto riceve attraverso i programmi europei. Nel periodo 2007-2013 gli enti locali hanno speso la metà dei 28 miliardi disponibili. Circa la metà dei fondi non spesi risultano destinati alle Regioni del Mezzogiorno che sono, quindi, anche le Regioni che hanno mostrato minore capacità di spesa. La Campania è risultata in coda. L’Europa ci offre una grande opportunità che non possiamo lasciarci sfuggire se vogliamo una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Per noi di Democrazia & Territorio, associazione presieduta da Nando Tavasso, questo è uno dei punti programmatici cruciali. In particolare gli obiettivi dei programmi europei fino all’anno 2020 sembrano proprio sintetizzare quelle che sono le priorità per il nostro territorio aversano: occupazione; ricerca e sviluppo; ambiente e sostenibilità energetica; istruzione e formazione; lotta alla povertà e all’emarginazione. I fondi per la promozione e la valorizzazione del patrimonio culturale, tema che ci tocca da vicino visto l’enorme patrimonio aversano, si trovano in tutti i programmi di finanziamento, anche in quelli che apparentemente non hanno attinenza diretta. Proporre progetti che possano beneficiare di finanziamenti europei deve essere una priorità per la classe dirigente che si propone al futuro governo della città. A tale scopo occorre mettere competenze e professionalità a servizio della collettività, né si può eludere il prezioso contributo di associazioni, ordini professionali, professionisti dei beni culturali, luoghi della cultura, cioè biblioteche, archivi e musei, e università del territorio. Grazie ai dati forniti dall’Iccu–Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ho selezionato alcuni dei programmi europei di interesse con i rispettivi importi”.

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Redazione

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